Due regine e tante pretendenti al trono: che lotta nella sciabola femminile!

Kharlan e Velikaya sembrano le maggiori accreditate per il titolo. Ma dietro scalpitano tante pretendenti al trono. Con le azzurre pronte a recitare un ruolo da protagonista.

 

Là, davanti a tutte nel borsino dei pronostici, ci sono loro due: una tre volte campionessa del Mondo – con già le mani sulla Coppa del Mondo 2018 a prescindere da come andrà la gara iridata corroborata da tre vittorie e un secondo posto stagionali- e una Signora della sciabola che, rientrata dalla maternità, non ci ha messo nulla a tornare a imporre la propria legge vincendo a Mosca e prendendosi lo scettro Europeo. Poco dietro, tutta una schiera di pretendenti al trono – azzurre incluse – pronte a giocarsi le loro chance in una delle gare che si preannuncia fra le più incerte del prossimo Mondiale di Wuxi.

Perché fare una previsione di quello che potrà accadere il prossimo 24 luglio nella prova individuale di sciabola femminile è impresa assai ardua: stuzzica i palati la supersfida fra Olga Kharlan e Sofya Velikaya – saltata nel 2015 causa eliminazione precoce della prima quando le due diedero vita a un duello entusiasmante dividendosi equamente le vittorie nella stagione regolare prima che la russa piazzasse la zampata finale fra Europei e Mondiali – soprattutto dopo il frizzante antipasto nel finale della prova a squadre di Novi Sad, con il parzialone di 15-5 rifilato dall’ucraina alla russa, che malgrado non sia servito a ribaltare le sorti di un incontro ormai segnato, ha regalato un grande spettacolo agli appassionati di scherma.

Alle spalle delle due regine, si staglia una concorrenza folta e agguerrita: Anna Marton è sempre una cliente scomoda, Bianca Pascu un’atleta solida e, da un paio di stagioni a questa parte, decisamente costante nei risultati capace di issarsi fino al gradino più alto del podio ad Atene; e, ancora, Manon Brunet e Cecilia Berder, troppe volte fermatasi sul più bello dopo aver raggiunto la possibilità di giocarsi il bersaglio grosso. Senza dimenticare le due ultime campionesse Olimpich, Kim Jiyeon e Yana Egorian, che se si accendono e trovano la giornata diventano temibili.

Un discorso a parte lo meritano poi le azzurre, che malgrado una seconda parte di stagione a livello individuale senza grossi acuti, hanno tutte le carte in regola per entrare nel lotto delle pretendenti. Irene Vecchi si presente con appuntato sul petto il bronzo di dodici mesi fa a Lipsia, Rossella Gregorio e Martina Criscio vengono da una stagione che ha regalato loro la prima gioia in Coppa del Mondo rispettivamente a Orleans – in una bellissima finale tutta azzurra con Loreta Gulotta – e Baltimora.

E se la gara si presenta all’insegna della più totale incertezza, una certezza tuttavia c’è: quel giorno ne vedremo davvero delle belle, sperando che dal mazzo possa uscire un jolly con sopra stampato un bel sorriso a tinte azzurre.

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Fotografia Augusto Bizzi

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