La caccia all’oro è aperta, l’italsciabola mette nel mirino Corea e titolo Mondiale

Dopo una stagione da protagonisti e un argento Europeo, gli azzurri della sciabola puntano 

 

One step beyond, un passo avanti. A suo tempo – anno di grazia 1979 –  i Madness, dando lustro a un pezzo scritto da Prince Buster qualche tempo prima, hanno trasformato queste semplici tre parole in una pietra miliare della musica ska. E chissà che quel mantra accompagnato dall’iconfondibile giro di sax, non possa essere di ispirazione Enrico Berrè, Luca Curatoli, Aldo Montano e Luigi Samele, i cavalieri azzurri della sciabola che il prossimo 25 luglio proveranno l’assalto al titolo Mondiale a squadre

«Oggi ci è mancata la vittoria ma diciamo che ce la siamo tenuta per altre occasioni» aveva detto Aldo Montano al termine della finale Europea a Novi Sad persa contro l’Ungheria. Un argento che ha lasciato tanto amaro in bocca agli azzurri, autori sin lì di una gara maiuscola. E proprio dalle belle sensazioni ereditate dalla gara Europea vogliono ripartire gli sciabolatori italiani, per andare a caccia di quella Corea – già campione in carica – che nel corso della stagione di Coppa del Mondo ha dettato legge in questo format vincendo in quattro occasioni, ma che agli ultimi Campionati Asiatici ha centrato un bronzo che fa notizia, sorpresa dalla Cina in semifinale. Tuttavia gli iridati di Lipsia rimangono i favoriti numero uno al titolo, potendo contare su un Oh Sanguk già a segno tre volte, ma anche sulla solidità di Gu Bongil, installatosi in cima al ranking dallo scorso luglio e mai spodestato.

Alla forza dei coreani l’Italia risponde con un quartetto altrettanto forte e molto coeso, da battaglia. Forte e sicuro del proprio valore, che sa esaltarsi tanto nei momenti positivi quanto in quelli più difficili, come dimostrato ad esempio proprio nella semifinale Europea contro al Germania, rimessa in piedi quando i tedeschi sembravano essere riusciti a scappare via. Del resto, se dagli Europei di Torun a oggi il podio all’italsciabola è sfuggito solo in un’occasione – lo scorso febbraio a Varsavia, quando gli azzurri chiusero quinti – un motivo ci sarà. Resta solo da fare quel piccolo passo per colmare il minimo gap con gli avversari. E tornare nuovamente in cima al Mondo, come accadde nell’indimenticabile giornata moscovita di tre anni fa.

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Fotografia Augusto Bizzi

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