İrem Karamete, tra studio e pedana

La fiorettista turca vive e studia a Boston, l’abbiamo intervistata sulle gare più importanti della stagione. 

 

Prima schermidrice turca a qualificarsi per le Olimpiadi, quelle brasiliane, dopo 32 anni, İrem Karamete ora si prepara per Tokyo. La abbiamo incontrata dopo la gara di fioretto femminile individuale agli Europei di Novi Sad, dove ha avuto uno dei suoi migliori risultati in carriera. L’atleta ci ha raccontato degli allenamenti, delle sue passioni e dei suoi obiettivi per il futuro.

Hai disputato un buon Europeo, sei contenta del risultato?
Sì, perché lavoriamo per questa gara e per i Mondiali per tutta la stagione, questi sono anche gli appuntamenti che danno più punti. Per questo motivo è stato un buon risultato, per la prima volta ho finito la gara tra le migliori sedici, quindi è andata bene per me.

Quali sono i tuoi obbiettivi per i Mondiali in arrivo?
L’anno scorso sono entrata tra le prime trentadue, penso che gli Europei siano più difficili dei Mondiali quindi vuol dire che se ero nelle sedici qui, ho più possibilità al Mondiale.

E la scherma turca?
La scherma turca è migliorata negli ultimi quindici anni, abbiamo vinto una medaglia d’oro, un campione del Mondo, un campione Europeo, la prima qualifica alle Olimpiadi dopo trentadue anni, abbiamo una sciabolatrice che è campionessa Europea. I risultati stanno arrivando perché lavoriamo tutti molto e la Federazione concentra di più la forza rispetto al passato, quindi per noi le cose stanno andando molto bene.

Al momento ti alleni negli Stati Uniti.
Attualmente vivo negli Stati Uniti perché sto facendo un master lì, con il mio ragazzo, Andrea Baldini, che mi sta anche allenando. Non ho una squadra lì, mi alleno solo per la gara individuale.

Come fai a mantenere l’equilibrio tra lo studio e l’allenamento?
Ho studiato Ingegneria Industriale, ora sto facendo un master in Global Market Management all’Università di Boston, quindi ho sempre dovuto dividermi tra i libri e lo sport. Dunque andare negli USA, anche per uno o due anni, è stata un’esperienza molto diversa per me, e sono contenta di aver colto questa sfida. Non è facile perché molti schermidori si allenano e basta, ovviamente questo ha un buon effetto su di loro, sono più forti, non è stato così facile per me ma per ora sono contenta.

Non molti sportivi professionisti studiano, quant’è importante lo studio per te?
Come ti ho detto ho studiato Ingegneria Industriale che è più vicina al Business Administration, più tecnica, certo non è facile ma sono felice. Non voglio fare solo scherma, è abbastanza noioso per me allenarmi e basta ogni giorno, ho bisogno di cambiare anche un po’ aria. Penso che questo m’influenzi positivamente.

Hai detto che Andrea Baldini ti allena. Com’è questa esperienza?
Sicuramente lui è uno dei migliori schermidori della storia, molto talentuoso, ci sono molte cose da imparare. Prima di trasferirmi ho lavorato con un maestro russo per dieci anni, ora lavoro con uno italiano, e sono molto differenti. Mi ci è voluto un po’ di tempo per abituarmi, hanno dei modi molto diversi ma Andrea è molto valido nella scherma, in tutto per me ovviamente (ride, ndr).

Non avete una squadra turca di fioretto.
Abbiamo schermidrici ma siccome sono l’unica a essersi qualificata per Rio, e ora mi sto preparando per Tokyo, è una scelta della Federazione ma non abbiamo una squadra come l’Italia, la Russia, la Germania. Penso che sia una loro scelta ma anche questo in qualche modo ha un effetto su di me perché se hai una squadra sei più stimolata, magari c’è un’atleta più brava di te, la sfida ti fortifica.

Quali sono i tuoi piani per il futuro?
Ho fatto un paio di tirocini ma penso che in futuro troverò un lavoro pertinente con la comunicazione con le persone rispetto a essere costretta a una scrivania…sarei più felice di lavorare nel campo delle comunicazioni.

Twitter: @Ariariasally