Sciabola maschile, la guida alla stagione 2018/2019

Temi, protagonisti e tutto quanto c’è da sapere sulla nuova stagione di sciabola maschile che parte a novembre da Algeri.

 

Il via a metà novembre da Algeri, in mezzo la classica tappa di Padova, che quest’anno slitta a marzo. E poi il via alla corsa verso Tokyo. La stagione appena conclusa ha confermato la forza dell’Italia della sciabola maschile, con il quartetto azzurro costantemente sul podio e al Mondiale battuto solo dalla Corea.

La stagione 2017/2018 in pillole

  • Vincendo la tappa di Madrid, Enrico Berrè è tornato al successo in Coppa del Mondo che allo sciabolatore romano mancava da quattro anni. L’azzurro aveva già centrato il podio ad Algeri nella prima stagionale, allora chiudendo al secondo posto.
  • Con tre vittorie, il coreano Oh Sanguk è stato l’atleta a centrare il maggior numero di successi in Coppa del Mondo: Gyor, Cancun e Mosca sono le pedane su cui ha piantato la sua bandiera a fine gara. A seguirlo in questa particolare classifica, Eli Dershwitz che si è imposto ad Algeri e a Padova. Una vittoria a testa per Aron Szilagy, Gu Bongil oltre a quella già citata di Berrè.
  • Eli Dershwitz è stato il primo atleta statunitense a vincere la Coppa del Mondo di sciabola maschile individuale.
  • Luca Curatoli è stato il solo altro azzurro  oltre a Berrè ad essere salito sul podio: per lui un secondo posto a Mosca e un terzo a Padova.

Il ranking individuale (Top 16)

La zampata di Kim Junghwan a Wuxi ha negato a Eli Dershwitz la doppietta oro iridato e Coppa del Mondo, ma il giovane americano – che ha vinto anche l’oro Continentale ai Panamericani di giugno – chiude l’annata in testa alla classifica al termine di una stagione di grande costanza. Precede il duo coreano Gu Bongil e Kim Junghwan, mentre Aron Szilagy e l’ennesimo coreana, Oh Sanguk, completano la top 5.

Due gli azzurri presenti fra i primi 16 della classifica: Luca Curatoli, settimo, ed Enrico Berrè, undicesimo. Diciottesimo Luigi Samele, più indietro Aldo Montano.

1 249 DERSHWITZ Eli USA 23.09.95
2 197 GU Bongil KOR 27.04.89
3 195 KIM Junghwan KOR 02.09.83
4 189 SZILAGYI Aron HUN 14.01.90
5 178 OH Sanguk KOR 30.09.96
6 173 IBRAGIMOV Kamil RUS 13.08.93
7 156 CURATOLI Luca ITA 25.07.94
8 139 SZATMARI Andras HUN 03.02.93
9 122 HARTUNG Max GER 08.10.89
10 120 RESHETNIKOV Veniamin RUS 28.07.86
11 116 BERRE’ Enrico ITA 10.11.92
12 116 APITHY Bolade FRA 21.08.85
13 111 KIM Junho KOR 26.05.94
14 110 PAKDAMAN Ali IRI 23.08.90
15 105 HOMER Daryl USA 16.07.90
16 101 ANSTETT Vincent FRA 26.07.82

Il ranking a squadre (top 5)

Cinque vittorie e un terzo posto, a fronte di una sola gara sbagliata, quella di inizio stagione ad Algeri: un dominio impressionante quello imposto dalla Corea, che ha inevitabilmente chiuso al primo posto l’annata, precedendo Italia e Ungheria. A chiudere la top 5 la Germania e l’Iran.

Nationality
1 424 KOREA KOR
2 364 ITALY ITA
3 304 HUNGARY HUN
4 258 GERMANY GER
5 258 IRAN IRI

Il calendario

Algeri (16/18 novembre 2018)
Varsavia (01/03 febbraio 2019)
Cancun (22/24 febbraio 2019)
Padova (08/10 marzo 2019)
Budapest (22/24 marzo 2019)
Seul (26/28 aprile 2019)
Madrid (10/12 maggio 2019)
Mosca (24/26 maggio 2019)

I temi della stagione

Limare i dettagli – Su sette gare, per sei volte il quartetto composto da Enrico Berrè, Luca Curatoli, Luigi Samele e Aldo Montano ha chiuso al secondo posto, finendo fuori dal podio solo in occasione del quinto posto di Varsavia. Un ruolino di marcia impressionante, reso vano solo dal cammino della Corea. Saranno ancora loro quattro a cercare il pass per Rio, magari limando quei piccoli dettagli per fare l’ultimo passo, quello che manca per arrivare più in alto di tutti.

Altri azzurri – Dario Cavaliere, Leonardo Dreossi, Leonardo Affede, Francesco Bonsanto, Francesco D’Armiento, Stefano Scepi, Alberto Pellegrini, Gabriele Foschini, Giovanni Repetti, Lorenzo Romano, Matteo Neri, Alberto Arpino

Caccia ai più forti – Hanno perso un campione del calibro di Kim Junghwan, che ha recentemente annunciato il proprio ritiro. Ma la Corea rimane ancora il team da battere, la squadra più forte capace l’anno scorso di dominare in lungo e in largo la stagione fino a confermare l’oro iridato conquistato l’anno prima a Lipsia.

La casella mancante di Aron – Ha vinto tutto in carriera ma ancora non il Mondiale. A luglio la grande occasione proprio davanti al suo pubblico e nella sua Budapest. Anche per “vendicarsi” di quel 2013 che gli regalò solo il bronzo dopo la sconfitta contro Kovalev in un match in cui non si sprecarono magie e colpi di gran classe. E chissà che al fuoriclasse ungherese non riesca anche di vincere il terzo Luxardo e portarsi a casa il prestigioso e bellissimo trofeo della gara padovana…

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Fotografia Augusto Bizzi

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