Il vento dell’Est

Un vento freddo e pungente, come la punta della spada di Nikishin che trafigge l’ottimo Zawrotniak dopo che questi aveva condotto in porto la rimonta polacca giusto a un secondo dal gong: un attacco fulmineo al pronti – a -voi, che ha sorpreso l’ucraino. Quindi il thrilling della priorità, che sorride a Nikishin e soci. Unici sprazzi d’emozione in una finale tattica che più tattica non si può, fatta di un ricorso quasi esasperato alla passività. Un assalto quindi tutt’altro che spettacolare e vissuto sul filo dell’equilibrio, fra due compagni rappresentanti la scuola Est Europea. Al terzo posto si classifica la Francia di Grumier, Jerent, Lucenay (secondo nella prova individuale) e Robeiri, che regola 45-32 gli israeliani.

Solo quinto posto per gli azzurri (clicca qui per leggere le loro dichiarazioni), la cui corsa verso il podio finisce proprio al cospetto dell’Ucraina: 45-35 il punteggio finale. I nostri hanno cominciato bene, scattando in vantaggio e dando l’idea di poter tranquillamente controllare il ritorno degli Ucraini. La verve di Herey (il migliore degli ucraini) ha però messo in difficoltà i ragazzi di Cuomo, la cui scherma ha perso man mano efficacia fino alla sconfitta finale. Garozzo e compagni si sono dovuti così accontentare di un amaro quinto posto, frutto delle vittorie contro Repubblica Ceca prima e Svizzera poi.

Agli elvetici non è bastato un super Max Heinzer, vicinissimo a completare una rimonta che avrebbe avuto del leggendario: salito in pedana sotto di nove stoccate contro il polacco Zawrotniak, il leader della squadra di Angelo Mazzoni ha dato spettacolo risalendo fino al -1, prima di subire la zampata dell’avversario che chiude sul 38-35.

Twitter: @agenna85

Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
jizzrain.com/vd/2353-video

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