Una stoccata alla volta

Ha solo 22 anni, ma è già tra le grandi della spada mondiale. Rossella Fiamingo è una che va veloce, basta vederla partire in fléche per accorgersene. Nel 2008, quando era ancora cadetta, ha deciso che doveva andare alle Olimpiadi di Londra, e l’ha fatto, arrivando fino ai quarti di finale. Da due stagioni ormai (questa è la terza) frequenta con assiduità la top 10 del ranking mondiale. E il bello deve ancora arrivare.

La tua stagione è iniziata con una finale a otto a Doha. Un altro ottimo risultato a cui sei abituata. Qual è il segreto della tua continuità di rendimento?
È tutto dovuto alla costante voglia di migliorarmi, dopo ogni gara lavoro sulle sfumature. Questo mi aiuta a ridurre gli errori e migliorare.

Quanto ti pesa l’assenza del podio?
Subito dopo la sconfitta mi pesa, poi però ragiono sul fatto che ogni volta mi sento più sicura indipendentemente dal risultato. Questo mi fa crescere, il risultato arriverà. Non ho mai inseguito il podio, ma ho sempre cercato di mettere in atto tutti gli strumenti tecnici tattici e mentali per esprimermi al meglio e divertirmi tirando di scherma. Il podio spesso è solo la naturale conseguenza di ciò.

La scorsa stagione hai tirato praticamente tutto: Coppa del Mondo, prove nazionali, Europei, Mondiali, Giochi del Mediterraneo, War Combat Games. È stato un anno stancante più sotto il profilo fisico o quello psicologico?
È il profilo psicologico il più difficile da gestire. La mia scherma è riflessiva, per me la lucidità è fondamentale. Man mano che le gare si sommano questa viene a mancare. Farò qualche periodo in più di pausa per arrivare fresca alle gare di fine stagione, le più importanti. Credo sarà positivo il cambiamento nel calendario del prossimo anno nel quale le gare saranno meglio distribuite.

Molti tuoi conterranei hanno deciso di lasciare la Sicilia per fare il salto di qualità (Paolo Pizzo, Enrico Garozzo, Marco Fichera). Tu sei rimasta sull’isola. Come mai hai fatto questa scelta?
Ci sono tante componenti che mi tengono legata alla mia palestra: il metodo di allenamento, i miei compagni di sempre, l’atmosfera che si respira. Tutto ciò fa parte della mia quotidianità. Ho iniziato a fare scherma a sette anni e con il mio maestro ho intrapreso un percorso: l’ abbiamo costruito insieme gradino per gradino e ancora c’è tanto da fare. Il nostro obiettivo è comune: migliorarci, io come atleta e lui come maestro, e salire sempre più in alto.

Sei una classe ’91, ancora giovanissima, eppure da tre anni a questa parte sei costantemente tra le top 10 al mondo. Credi di essere maturata in anticipo rispetto agli standard della spada?
Sicuramente ho fatto presto, non è facile imporsi subito fra le prime. Ma dopo le Olimpiadi di Pechino mi sono fatta il conto, ero cadetta, e ho pensato: se mi voglio qualificare alle prossime olimpiadi devo darmi una mossa. Così ho anticipato i tempi.

La spada femminile ha una squadra molto forte, ma da qualche tempo vi mancano i risultati. Quale pensi sia il problema?
L’importante e continuare a credere nel nostro potenziale. Il contributo di ognuno e la fiducia reciproca sono essenziali per migliorare l’affiatamento. Abbiamo messo a fuoco i nostri punti deboli, e anche se dal risultato ancora non traspare, ci siamo quasi.

Il prossimo fine settimana tirate a Budapest. Cosa ti aspetti da quella gara?
Vorrei migliorare il mio nono posto dell’anno scorso, ma non mi aspetto nulla perché nulla è scontato. Vivrò la gara come faccio sempre: un passo alla volta, stoccata per stoccata. Questo è il mio metodo.

 

Twitter: GabrieleLippi1

Rossella Fiamingo su Twitter e su Facebook

Foto di Augusto Bizzi per Federscherma
jizzrain.com/vd/2353-video

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