Tutti a Mosca

La Coppa del Mondo di sciabola approda a Mosca. In gara tanto uomini che donne. Assente la squadra Ucraina.

 

La notizia del boicottaggio messo in atto dalla nazionale ucraina, che non sarà presente in blocco a Mosca, ha  spostato l’attenzione dai contenuti meramente  atletici di questa nuovo capitolo della Coppa del Mondo di sciabola. Una ferita aperta per un mondo, quello dello sport, che dovrebbe essere veicolo di integrazione, pace e amicizia. La guerra, molto più che fredda, in corso fra Russia e Ucraina nella penisola di Crimea però non poteva essere ignorata, e i ragazzi della squadra giallo-azzurra non se la sono sentita di andare a da affrontare una trasferta proprio nella capitale del nemico.

Tornando al discorso meramente sportivo, la tappa russa arriva in una fase delicata della stagione ed è l’ultima prima della pausa di metà stagione, che permetterà a tutti di concedersi un po’ di riposo. Meritato, soprattutto per le ragazze che han corso a perdifiato su e giù per il Mondo senza quasi mai staccare la spina.  Una stagione che era partita nel segno di Olga Kharlan e della sua tripletta, poi evolutasi con la vittoria di Mariel Zagunis a Bolzano, quindi la pazza gara di Antalya, che ha  regalato alla francese Cecilia Berder la sua prima vittoria in Coppa del Mondo.  Ma anche, e soprattutto, il secondo podio di fila per Rossella Gregorio, ancora terza dopo il “bronzo” conquistato proprio a Bolzano. Senza dimenticare che in Turchia è arrivata la prima finale a otto di Lucrezia Sinigaglia, segno che il movimento della sciabola femminile azzurra è in grande salute e che può contare sempre su elementi nuovi in grado di piazzare la zampata vincente. In totale sei le atlete impegnate nella capitale russa, in una gara che non prevede la prova a squadre in quanto  Grand Prix: Irene Vecchi, Ilaria Bianco, Rossella Gregorio, Caterina Navarria, Lucrezia Sinigaglia e Martina Petraglia. Tutte, fatta eccezione per Irene Vecchi, saranno in pedana già domani per le fasi di qualificazione.

L’assenza di Olga Kharlan rende ancora più interessante al lotta per la vittoria e per il podio, con il pepe ulteriore messo dalla voglia di riscatto di quelle atlete che nella tappa di Antalya hanno subito le bizze degli dei della scherma: da Mariel Zagunis a Vassiliki Vuogiouka, passando per la campionessa olimpica Jiyeon Kim per arrivare alle padrone di casa Ekaterina Dyachenko, Yana Egoryan e Sofya Velikaya, seconda qui l’anno scorso in quella che fu la sua ultima gara prima del lungo stacco per la maternità. La campionessa russa, tornata in pedana proprio ad Antalya, vuole provare a scrivere la sua personalissima favola sportiva e fare una dedica speciale. Senza dimenticare, naturalmente, la nostre Irene Vecchi e Ilaria Bianco, uscite troppo precocemente in Turchia.

In contemporanea, calcheranno le stesse pedane anche gli sciabolatori: a differenze però delle colleghe, per loro c’è anche l’appendice domenicale della prova a squadre. L’italia vola a Mosca forte degli ottimi risultati sin qui ottenuti, con almeno un atleta azzurro presente sul podio a ogni gara: Diego Occhiuzzi a Madrid, Luigi Samele ed Enrico Berrè a Padova, ancora Luigi Samele accompagnato questa volta da Diego Occhiuzzi a Budapest. «Siamo alla ricerca di una condizione sempre migliore, ma anche della piena presa di consapevolezza delle potenzialità, complessive, di tutti gli atleti», ha affermato al sito Federale il ct Giovanni Sirovich alla vigilia della partenza. In totale sono 12 gli atleti convocati per la gara: Enrico Berrè, Luigi Miracco, Aldo Montano, Riccardo Nuccio, Diego Occhiuzzi, Luigi Samele, Gabriele Foschini, Amedeo Giani, Cristiano Imparato, Alberto Pellegrini, Giovanni Repetti, Stefano Scepi. Di questi, soltanto Diego Occhiuzzi, Luigi Samele ed Enrico Berrè sono esentati dalle fasi di qualificazione che scattano domani. Sabato sarà poi la volta del tabellone principale, mentre domenica si chiude con la gara a squadre. Per l’Italia tireranno Enrico Berrè, Aldo Montano, Diego Occhiuzzi e Luigi Samele.

L’anno scorso nella gara individuale si impose il russo Andrey Kovalev, che si impose 15-13 in finale su Diego Occhiuzzi. A completare il podio, il coreano Bongil Gu e il tedesco Maximilian Kindler. Nella prova a squadre, vittoria per l’Ungheria sulla Russia, terzo posto per la Corea, mentre l’Italia chiuse quinta.

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Fotografia Trefiletti/Bizzi per Federscherma

 
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