Voglio vincere il Mondiale

Campione olimpico in carica. Vincitore dell’ultima Coppa del Mondo. A Ruben Limardo manca solo il Mondiale. 

 

Le sue folli corse dopo un assalto vinto sono diventate famose a Londra, il primo agosto del 2012. Quel giorno Ruben Limardo Gascon ha stupito tutti conquistando un oro olimpico fuori dai pronostici, proponendosi come uno dei migliori interpreti della specialità al mondo, regalando un titolo storico al Venezuela. Ma la corsa di quel ragazzo non si è fermata lì, sul primo gradino del podio dell’ExCeL Exhibition Centre. L’anno scorso si è preso la Coppa del Mondo, sfiorando la vittoria del Mondiale a Budapest, dove è stato argento. Ed è da lì che vuole ripartire, da quella finale persa contro Nikolai Novosjolov, per prendersi l’unico titolo importante che gli manca.

Alle Olimpiadi hai sorpreso tutti. Nella scorsa stagione ti sei confermato. Cosa dobbiamo aspettarci quest’anno?
Ho un solo obiettivo. Mi sto preparando per vincere il Mondiale. L’anno scorso a Budapest non ci sono riuscito, voglio farlo a Kazan. Voglio far bene da solo e con la squadra. So cosa vuol dire essere il numero 1, so com’è vincere la Coppa del Mondo, mi manca solo il Mondiale.

L’inizio della stagione però non è stato dei più semplici.
No. Ho dovuto fare i conti con quattro mesi di malaria, in Venezuela, ho perso due mesi e mezzo di allenamento e recuperare la forma non è stato semplice. Ci vuole molta pazienza perché è una malattia molto debilitante.

Sapevi di essere tanto forte o te ne sei reso conto anche tu a Londra?
Fin da quando ero bambino ho sempre sognato di vincere le Olimpiadi. Da under 20 ho vinto un Mondiale e due Coppe del Mondo, ed ero convinto di potermi ripetere anche tra gli assoluti. No, non è stata una sorpresa. Ero convinto di poter vincere anche se non ero tra i favoriti, ero il numero 11 del ranking e i favoriti erano i primi sei, ma in un’Olimpiade può succedere di tutto. Ho capito che in quel momento potevo vincere e ho sfruttato l’opportunità.

A che età e come hai iniziato a tirare di scherma?
Avevo sette anni quando ho iniziato con il mio maestro Ruperto Gascon, un tecnico formato nell’Unione Sovietica. Ero un bambino, come un po’ tutti i grandi schermidori mondiali. Iniziare da piccoli è importante per poter diventare dei campioni. Bisogna misurarsi sempre con i migliori ed è quello che stiamo facendo noi. Bisogna restare nel circuito per competere contro squadre di alto livello come Francia, Italia, Russia, Germania, Spagna, Ungheria.

L’obiettivo è Rio 2016?
Sì, assolutamente. Continuiamo a lavorare duramente, giorno dopo giorno, per poter vincere alle Olimpiadi. Il nostro ct vuole la medaglia nell’individuale e con la squadra, e possiamo farcela.

Quante ore al giorno si allena un campione olimpico?
Nel pieno della stagione noi ci alleniamo anche sette ore di fila. Quando siamo in ritiro, normalmente a Mosca, ci alleniamo tre ore la mattina e tre al pomeriggio.

Tu, Francisco, Silvio Fernandez. Qual è il segreto della scherma venezuelana?
Il segreto è che ci mettiamo tanto cuore. Sappiamo di non poter contare su un’organizzazione paragonabile a quella italiana o francese. Il nostro è un progetto individuale. Per questo veniamo in Europa per allenarci in Paesi che hanno risorse superiori al nostro.

Aver avuto una sciabolatrice come Alejandra Benitez nel ruolo di ministro dello sport vi ha aiutato?
Sì, in alcuni momenti ci ha aiutati. Le hanno dato poco tempo per lavorare, ma ci ha provato a far crescere la scherma. È riuscita a selezionare una nuova federazione, e spero che questa federazione lavori per il bene del nostro sport, visto che a guidarla, adesso, sono ex schermidori.

Siete molto forti nella spada maschile. E le altre armi?
Siamo competitivi solo nella spada maschile grazie al progetto individuale di un allenatore che ha saputo sognare una squadra che potesse fare le Olimpiadi. Siamo stati a Pechino 2008, abbiamo portato due atleti a Londra conquistando un oro e un sesto posto, e ora vogliamo continuare su questa strada. Ci organizziamo per conto nostro, copiamo il modello di Italia, Francia, Russia, e cerchiamo di ottenere i risultati migliori possibili.

Quanto è popolare la scherma in Venezuela? Possiamo aspettarci la crescita anche di altre armi?
È diventata molto popolare dopo le Olimpiadi di Londra, i risultati di Silvio Fernandez, la nomina a ministro dello Sport di una schermitrice. E penso che in futuro, se la federazione riesce a organizzarsi come si deve, possiamo ottenere buoni risultati. Il problema è la burocrazia. Non sempre i dirigenti lavorano per il bene degli atleti, spesso perseguono altri interessi, ma il giorno che si concentreranno sul conseguimento dei risultati, allora questi arriveranno.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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Foto di Alessandro Gennari per Pianeta Scherma
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