L’Europeo delle altre nazioni

 Ecco come sono andate a Strasburgo le altre nazioni. Fra conferme, delusioni e sorprese.

 

L’Italia ha chiuso in testa il medagliere di questo Europeo di Strasburgo, ma come sono andate le altre nazioni? Scopriamolo in questa breve carrellata attraverso l’Europa schermistica, fra conferme, delusioni e sorprese.

Anche se il minor numero di ori la relega al secondo posto nel medagliere, la Russia è stata la vera mattatrice di questa ventisettesima edizione dei campionati europei di scherma. Sono state infatti ben dodice le medaglie totali portate a casa dal colosso est-europeo, che ha nella sciabola il suo feudo prediletto di conquista. Da questa arma sono arrivate infatti ben sei medaglie: la tripletta nella prova individuale maschile (Alexei Yakimenko vittorioso su Veniamin Reshetnikov e il bronzo di Kamil Ibragimov) è stato certamente il punto più alto. Per i ragazzi anche l’argento nella prova a squadre. Due le medaglie dal settore femminile (Ekaterina Dyachenko, Yana Egoryan, Dina Galiakbarova e Sofya Velikaya), a cui si aggiunge l’argento della stessa Dyachenko. Quattro medaglie vengono portate in dote dal fioretto, bottino equamente diviso fra maschi e femmine: dal settore femminile arriva il  bronzo di Yulia Biryukova, brava dapprima a regolare la compagna di squadra Inna Deriglazova, quindi a impedire il monopolio azzurro sul podio battendo Arianna Errigo nei quarti di finale. Brucia, e non poco, il clamoroso argento nella prova a squadre, complice il clamoroso crollo della Deriglazova nella frazione finale, mandata in pallone dalla furiosa rimonta di super Elisa Di Francisca. Fra i maschi, argento per Alexei Cheremisinov e bronzo per il quartetto nella prova a squadre (con Cheremisiniv han gareggiato Dmitry Rigin, Renal Ganeev e Timur Safin). Da ultimo, le due medaglie della spada, arrivate entrambe nella prova a squadre: d’argento il quartetto femminile (Tatyana Andryushina, Violetta Kolobova, Ljubov Shutova, Yana Zvereva), bronzo quello maschile (Anton Avdeev, Sergey Bida, Sergey Khodos, Pavel Sukhov).

Buono anche l’Europeo dei padroni di casa della Francia. Per loro sette medaglie totali, mal a grande delusione arrivata dalla spada maschile: il solo bronzo di Jean Michel Luceneay infatti è poca cosa rispetto alle aspettative di partenza. Clamorosa poi l’eliminazione della squadra per mano della Spagna nei quarti di finale della prova per quartetti. Ancora di più pensando al fatto che i transalpini sono stati traditi proprio dal loro uomo più forte ed esperto, ovvero Ulrich Robeiri. Sorrisi invece dal settore femminile, dove le medaglie conquistate dalle giovani Marie Florence Candassamy (argento nel gran giorno di Bianca Del Carretto) e Josephine Jacques Andrè Coquin (bronzo) sono segnali incoraggianti per un settore che, spentisi i fari Flessel e Nisima, ha faticato molto. Inaspettato, e per questo bellissimo malgrado l’amaro in bocca per l’oro sfumato a un passo dal traguardo, è l’argento delle sciabolatrici: Cecilia Berder, Saoussen Boudiaf, Manon Brunet e Charlotte Lembach hanno fatto una gara di gran cuore ma han dovuto cedere alla forte Russia. A far cantare la Marsigliese ci hanno pensato lo straordinario Romain Noble (eroe della scherma paralimpica) ma sopratutto i quattro fiorettisti Enzo Lefort, Erwann Le Pechoux (per lui anche un bronzo individuale)) Julien Mertine e Vincent Simon. Una medaglia anche per le fiorettiste (Astrid Guyart, Gaelle Gebet, Corinne Maitrejean e Ysaora Thibus) , che in una giornata difficile per tutte strappano comunque un bronzo.

L’Ucraina ringrazia la solita, stratosferica Olga Kharlan. Quarto oro individuale europeo di fila per la Regina di Sciabole, che poi trascina le sue tutt’altro che collaborative compagne di squadra a un bronzo per quartetti. La Romania mette in cascina anche lei due medaglie, arrivate grazie alle spadiste: Simona Gherman chiude il suo mese magico con il bronzo individuale prima di pilotare Ana Branza, Simona Pop e Maria Udrea all’oro a squadre. Alla causa romena è però clamorosamente mancato l’apporto degli sciabolatori, finiti fuori dal giro delle medaglie tanto nella prova individuale quanto in quella a squadre. Nessuna delusione per la Svizzera, che guidata da un super Max Heinzer (anche un bronzo individuale per lui), si prende il terzo oro europeo di fila a squadre. A quota due medaglie anche l’Ungheria: mancati all’appello Aron Szilagy (sciabola maschile) ed Emese Szasz (spada femminile), i magiari hanno pescato l’oro di Andras Redli nella spada maschile e il bronzo di Csanad Gemesi nella sciabola sempre maschile. A chiudere l’elenco delle nazioni a due medaglie, la Germania, che torna a casa con i bronzi di Peter Joppich (fioretto maschile) e del quartetto della sciabola maschile.

Una medaglia a testa infine per Grecia, Regno Unito e Spagna: se la medaglia ellenica desta poco stupore, perchè portata in dote da Vassiliki Vougiouka nella sciabola femminile (bronzo per lei), sorprende di certo molto di più l’oro di Andrew James Davis nel fioretto maschile e l’argento del quartetto spagnolo nella spada maschile. Guidati dall’esperto Josè Luis Abajo, gli iberici hanno battuto Francia e Russia prima di arrendersi alla Svizzera in una finale frizzantissima.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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