Il bilancio di Cipressa

Intervista al ct del fioretto italiano appena dopo la conclusione della prova a squadre femminile. 

 

Non può che essere soddisfatto del suo Europeo Andrea Cipressa. Del resto, difficile dargli torto: il dominio a livello femminile, l’argento nella prova maschile a squadre. L’unico neo, e non lo nasconde, la prova maschile individuale. Abbiamo il ct appena dopo la palpitante finale di fioretto femminile a squadre. Ecco cosa ci ha raccontato.

Andrea Cipressa, oggi (sabato, ndr) una variazione sul tema, la vittoria con brivido…
Si, oggi è stata una vittoria incredibile! Perché essere sotto di sei stoccate a un minuto e mezzo dalla fine e andare a vincere in rimonta è una cosa storica, che tutti ricorderanno. Questa squadra può farlo, perché queste ragazze han dimostrato di saper fare cose incredibili. Oggi la sconfitta è stata dietro l’angolo, e ci poteva stare perché la Russia ha tirato davvero molto bene e fino all’ultimo sono state in testa alla gara. Questo dimostra la difficoltà che si nasconde dietro ogni gara. Le nostre ragazze sono così forti che fanno sembrare tutto facile, in realtà non lo è per nulla: ogni volta è una battaglia, una guerra da combattere. Fino ad oggi siamo sempre riusciti a spuntarla, speriamo di continuare a farlo.

Martina Batini è stata bravissima a sostituire Arianna Errigo. Un gruppo fantastico che riesce a sopperire anche alla mancanza di un elemento così importnate. Dov’è il segreto?
La forza su cui si regge il movimento scherma Italia, e non solo per quanto riguarda il fioretto, è proprio questo: credere nei giovani, lavorare su di loro e fare in modo che il movimento non si esaurisca all’Olimpiade più vicina. Dietro c’è una Federazione e una dirigenza che guardano già a Tokyo 2020. Com’è giusto che sia e com’è giusto che faccia una Federazione seria e lungimirante. Quanto a Martina Batini, è una ragazza eccezionale che ha fatto una stagione e un Europeo eccezionali. Oggi Arianna non ha tirato fin dall’inizio perchè, d’accordo con lei, ho pensato che non fosse necessario sforzare ulteriormente il dito infortunato e rischiare di peggiorare la situazione. Tuttavia, quando è entrata al posto di Valentina, che con la Korobeynikova non si trova tanto bene, ha risposto presente. E anche se non lo ha fatto come al solito, proprio perchè menomata dall’infortunio, una come lei è sempre una garanzia.

Un bilancio dell’Europeo appena finito: settore femminile…
Qui è fin troppo facile! Quando si fra tripletta nell’individuale,  rischiando di metterne una quarta sul podio, e vinci a squadre – oltretutto in questo modo che è ancora più bello, perchè le ragazze han dimostrato di essere campionesse in gado anche di saper soffrire – il bilancio non può che essere positivo.

…e settore maschile.
Molto bene la prova a squadre. Ho sentito le dichiarazioni dei miei ragazzi ieri e hanno rispecchiato perfettamente ciò che io penso: non abbiamo perso un oro, abbiamo vinto l’argento. Venivamo da un periodo delicato, avevamo bisogno di fare ritrovare un risultato positivo. E questo lo è, perchè non dobbiamo abituarci a pensare che se non vinciamo abbiamo fatto schifo. Contro la  Francia si poteva anche vincere, ma in tutta onestà hanno meritato più di noi la vittoria. Non siamo sempre noi che perdiamo,  sono gli avversari che  ci battono e loro ci hanno battuto con merito. Mi aspettavo invece qualcosa in più nella gara individuale, ma sapevo che non stavano passando un momento molto felice: tante gare ravvicinate, poco tempo per preparare al meglio l’Europeo. Adesso manca un mese al Mondiale, abbiamo tutto il tempo per prepararlo con calma. Abbiamo grandi campioni supportati da un grande staff di allenatori e maestri: sono sicuro che a Kazan torneremo a livelli che ci competono.

In prospettiva Mondiale, cosa c’è – se c’è, naturalmente –  da affinare?
Per quanto riguarda il fioretto femminile si tratta solo di continuare su questa strada. Chiaramente ci sarà da lavorare, ma questo le ragazze lo sanno e di certo non si tirano indietro. Loro come i ragazzi, perchè sono tutti grandi Campioni che in allenamento danno tutto. Nel fioretto maschile c’è da ritrovare un po’ di unità nella squadra. Se devo trovare un difetto nella gara di ieri (venerdì, ndr) è che non li ho visti compatti. Ieri la Francia è stata più squadra di noi. Questo però è compito mio, quello di ricompattare la squadra e fare in modo che siano un’unica identità che sale in pedana con l’obiettivo della vittoria.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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