Ancora tu…

Olga Kharlan e Mariel Zagunis si ritrovano in una finale Mondiale. E per la prima volta la spunta l’ucraina. Bronzo a Egorian e Dyachenko. Vecchi e Bianco, nelle 16, le italiane migliori.

 

Le stelle della sciabola femminile non tradiscono, e nel cielo di Kazan brillano più forte che mai. Olga Kharlan contro Mariel Zagunis. Non esiste assalto migliore per una finale Mondiale. Si erano già incontrate due volte, aveva sempre vinto l’americana, ma ora è diverso. Ora la più forte è Olga, che chiude una stagione da dominatrice conquistando il suo secondo titolo mondiale consecutivo dopo quello di Budapest.

Fa doppietta, Olga, anche con l’Europeo di Strasburgo. Ma questo oro vale di più. Perché è il primo conquistato battendo Mariel Zagunis in una finale e rappresenta un vero e proprio passaggio di testimone tra la più grande campionessa del primo decennio del 2000 e l’unica sua legittima erede. E perché averlo conquistato in Russia, infilando sul cammino due russe, è qualcosa che per un’ucraina va al di là del significato sportivo dell’impresa.

Sul primo gradino del podio ci sono le unghie smaltate di giallo e blu della Kharlan. In alto sventola una bandiera con gli stessi colori. Lì, poco più sotto, si dividono il terzo posto le russe Ekaterina Dyachenko e Yana Egorian, che nulla hanno potuto fare contro l’alleanza Usa-Ucraina. La prima ha perso 15-7 con la Kharlan, la seconda 15-12 contro la Zagunis.

L’appuntamento in finale è stato fantastico, con Mariel a sfruttare il suo incredibile affondo, e Olga a rispondere con la sua capacità di sciogliere misura ed entrare sul tempo, di parare e rispondere. Il miglior attacco del mondo contro la miglior difesa. Ha vinto la seconda 15-12, ma è stato una vera e propria altalena. Equilibrio, poi 8-6 per la Zagunis alla pausa, il rientro in pedana e la rimonta della Kharlan, che quando deve recuperare lo svantaggio sembra sempre divertirsi un pizzico di più.

Sul podio di Kazan non ha trovato posto l’Italia. Ilaria Bianco e Irene Vecchi le migliori, fermate agli ottavi di finale da Vassiliki Vougiouka e Sofya Velikaya, eliminate nel turno successivo da Yana Egorian e Olga Kharlan. È finita un turno prima la gara di Lucrezia Sinigaglia, che prima di essere eliminata nelle 32 dalla giapponese Mika Kikuchi, si è tolta la soddisfazione di sconfiggere 15-14 la coreana campionessa olimpica Kim Jiyeon. È durato un solo assalto il Mondiale di Rossella Gregorio, bronzo europeo a Strasburgo, sconfitta 15-9 dalla tedesca Anna Limbach.

Tutte e quattro torneranno a essere protagoniste nella prova a squadre, lunedì 21. E lì ci sarà da inseguire una medaglia che è alla portata dell’Italia. Per prendersi la rivincita su un’individuale che non è andata poi così male, ma poteva certamente andare meglio.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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Foto di Augusto Bizzi per Federscherma

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