Si ricomincia dal top

Lo scorso finale di stagione della spada ha sorpreso tutti. Ora si riparte con ambizioni rinnovate e lo sguardo fisso ad aprile. Tra certezze (tante) e qualche piccolo dubbio. Il ct Sandro Cuomo ci presenta la nuova stagione.

Ripartire da tre medaglie mondiali e altrettante europee, con il titolo iridato e quello continentale conquistati a livello femminile individuale, e due bellissimi bronzi a squadre delle ragazze. La spada italiana si presenta ai nastri di partenza della nuova stagione con tutte le carte in regola per stupire ancora. Nel mirino c’è aprile, quando inizieranno le qualificazioni olimpiche, da curare in particolar modo le due squadre. Tra Berna (per i maschi) e Legnano (per le ragazze) arriveranno le prime indicazioni. Noi abbiamo sentito il ct Sandro Cuomo per chiedergli con quali aspettative l’arma si approccia al nuovo anno.

L’anno scorso si è chiuso col botto: un titolo europeo e uno mondiale al femminile, un argento europeo e un bronzo mondiale al maschile, e due bronzi a squadre con le ragazze. Un bel punto da cui ripartire?
Direi proprio di si, ma dobbiamo tenere i piedi per terra, la strada per le Olimpiadi è ancora lunga e difficile. La qualifica si giocherà praticamente per un buon 70% nei tre mesi da maggio a luglio di questa stagione: tra mondiali, europei e gare Gp ci sono un mucchio di punti in ballo e se usciremo bene da quel trimestre il resto sarà in discesa. Tutte le nostre attenzioni sono rivolte a posizionarci nelle cinque squadre del ranking già prima della qualifica olimpica, in modo da evitare le due squadre più forti nei quarti. Poi ci giocheremo le nostre carte consapevoli che possiamo comunque battere chiunque.

La squadra femminile riparte dalle sue certezze, quella maschile sembra più un work in progress. È così?
Sì, è così, anche se solo due anni fa sembrava quasi essere il contrario. Le ragazze sono state sempre focalizzate sul risultato, sull’allenamento e sugli obiettivi stagionali, i ragazzi hanno avuto un periodo un po’ di sbandamento che li ha sicuramente distolti dai veri obiettivi e ne abbiamo pagato lo scotto. Adesso sembra finalmente tutto superato, la squadra sta crescendo e, considerato che abbiamo iniziato un processo di ricostruzione, dovendo fare a meno per motivi fisici e/o tecnici di Confalonieri e Tagliariol, il termine “work in progress” è quanto mai appropriato.

Tu sarai a Berna, per l’esordio dei ragazzi, mentre le donne saranno a Legnano. Una scelta che, col nuovo calendario, dovrai fare per ogni gara. Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione per l’esordio stagionale?
In parte proprio il fatto che la squadra femminile in questo momento è più solida, mentre sui ragazzi siamo ancora in una fase di assestamento di equilibri interni piuttosto delicati. Il gruppo mi piace, riserve incluse, c’è una buona armonia e i giovani sono in veloce e costante crescita. Ora ho bisogno di stare vicino ai ragazzi per leggere ogni dettaglio che possa essermi utile per aggiustare il tiro nelle scelte e negli schieramenti. Inoltre la prossima trasferta delle donne è in Cina, dove andremo una settimana prima per assorbire bene il fuso orario. È importante che io ci vada, e allo stesso tempo non potevo abbandonare i maschi per due trasferte consecutive.

Nella squadra per Berna non ci sarà Matteo Tagliariol. Dopo l’operazione, però, ha centrato tre podi nelle prime tre gare (regionali e nazionali) disputate. Come mai hai deciso di lasciarlo fuori dalle prime convocazioni? 
Matteo è un grande talento e un patrimonio della scherma Italiana, ho il massimo rispetto per l’atleta che è e che è stato, ma il mio compito e guardare al futuro, non al passato. L’assenza dalle pedane così prolungata e saltuaria, considerando anche il precedente stop subito dopo la mancata qualificazione per Londra, potrebbe richiedere dei tempi di adattamento che non abbiamo, dal momento che la qualifica è alle porte e lui non è proprio un giovanissimo…

Lo aspetti? 
Confido sulla sua integrità atletica e sul suo talento per un pronto riscatto che lo aiuti a riconquistarsi un posto in squadra, ma al momento ci sono giovani che sembrano avere ottime prospettive future e fermamente intenzionati a vendere cara la pelle. A parità di rendimento, ritengo sia comprensibile nel mio ruolo optare per una politica di ringiovanimento della squadra, proprio come feci con lui al mio primo mandato da Ct nel 2000, dove misi in squadra lui e la Del Carretto giovanissimi, preferendoli a dei “senatori” in barba a tutte le critiche che mi furono mosse costringendomi alle dimissioni nel 2003. Ma credo che col senno del poi chi mi criticò all’epoca abbia dovuto riconoscere la lungimiranza della scelta e ricredersi.

Lo rivedremo presto con la divisa della Nazionale?
Sono pronto a fare un passo indietro se Matteo dovesse ritornare quello di un tempo, e sono intenzionato a fare di tutto per dargli le sue possibilità. Infatti, pur non rientrando nelle quote di diritto per accedere alla gara di Berna, essendo molto basso nel ranking Italiano, l’ho autorizzato comunque a partecipare riservandogli uno dei tre posti in quota discrezionale a me riservati. Ritengo sia un evidente segnale di apertura. A Berna Matteo ci sarà ed io sarò li ad osservarlo.

Immagino che lo sguardo sia già proiettato ad aprile, quando cominceranno le qualificazioni olimpiche? Hai le idee già chiare o te le farai strada facendo? Quali sono gli avversari che temi di più?
Gli avversari più temibili sono sicuramente la Russia, la Cina e la Romania per le donne. Non vanno dimenticate Ucraina, Estonia, Ungheria, Francia, Corea, Usa, tutte squadre degne del massimo rispetto in grado anche di vincere qualsiasi gara. Per i maschi la situazione non è molto diversa: Francia, Ungheria, Svizzera e Ucraina un gradino sopra le altre, ma Corea, Usa, Repubblica Ceca, Polonia, Germania, sono tutte squadre con le quali si può perdere se non si tira al massimo delle nostre capacità. Dobbiamo riuscire a rendere sempre al massimo e non concedere mai nulla agli avversari, a volte un piccolo errore in un solo match si può trasformare in uno svantaggio incolmabile. Oggi siamo competitivi con tutti, sono certo che nessuno faccia i salti di gioia quando ci deve incontrare, e in più abbiamo un’arma che le altre squadre non hanno: siamo in crescita.

La stagione della spada è stata premiata dai nostri lettori con il Pianeta Scherma Award per la migliore arma. Non vale quanto una medaglia o una qualificazione olimpica, ma è un risultato che ti fa piacere? Ti va di commentarlo?
Beh, certamente vedere riconosciuto il frutto del proprio lavoro è sempre gratificante, ma non mi sento in competizione con le altre armi, tutti noi tre Ct lavoriamo per lo stesso obiettivo: portare più in alto possibile la scherma italiana nel mondo, ciascuno con i suoi talenti disponibili, connotazioni e peculiarità dell’arma. Quando fioretto e sciabola vincono, noi siamo felici per l’intero movimento e cerchiamo sempre di dare il massimo quando è il nostro turno. Quest’anno è andata decisamente bene per gli standard “universali” di un’arma come la spada e accolgo con piacere il riconoscimento, ma sappiamo bene tutti quanto valgano gli altri due settori.

 

Twitter: GabrieleLippi1

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Foto di Augusto Bizzi per Federscherma

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