Formidables!

Rossella Gregorio seconda a Orleans. Vittoria per Sofya Velikaya. Podio per Wozniak e  Kravastka.

 

Si ferma solo al cospetto di Sofya Velikaya la corsa trionfale di Rossella Gregorio a Orleans. La fuoriclasse russa, che in Francia ha inanellato la seconda vittoria di fila dopo quella di Isla Margarita, ha infatti battuto la sciabolatrice azzurra in finale con il punteggio di 15-11 in un assalto molto equilibrato, con molti ribaltamenti di fronte e che la salernitana si è giocata ad armi pari. Podio anche per l’ucraina Olena Kravatska, per la prima volta nelle tre in Coppa del Mondo, e per Dagmara Wozniak.

One step beyond. Un passettino in avanti. Travolgente come lo ska dei Madness, Rossella Gregorio scala un ulteriore gradino e si ferma alla seconda piazza del podio, ancora una volta – come in Venezuela, ma nei quarti di finale – costretta a inchinarsi di fronte a Sofya Velikaya. Se la gioca Rossella, in più di un’occasione passa anche a condurre l’assalto prima di subire, sull’11-11, l’accelerata decisiva della Campionessa del Mondo di Catania, che chiude sul 15-11. Magnifica la gara della russa oggi, che pare tornata la fuoriclasse dei tempi d’oro, ben altra versione rispetto a quella nella seconda parte della passata stagione, fresca di rientro in pedana dopo la maternità. Semplicemente sontuosa oggi, Sofya la Grande: l’assalto di quarti di finali contro la Shen (15-5) è una dimostrazione di classe assoluta, la stessa che le ha permesso di portare a scuola – agli ottavi – Olga Kharlan, battuta 15-6.

Intanto l’Italia si coccola la sua Rossella: grintosa, tosta, cazzuta. Il suo capolavoro lo costruisce negli ottavi di finale contro Vassiliki Vougiouka: sotto 8-12 e, in un momento successivo, pericolosamente esposta sul baratro dell’eliminazione, la Greogorio si aggrappa con le unghie all’assalto e lo capotta a suo favore. Dall’11-14 risale al 14 pari, quindi impallina la greca all’ultima stoccata. Così come all’ultima stoccata risolve la contesa con la campionessa olimpica Jiyeon Kim nei quarti di finale, prima dell’agevole 15-8 con cui regola la Kravatska. Quindi la finale contro la Velikaya, l’atleta che tre settimane fa a Isla Margarita le tolse la gioia del podio. Oggi le ha negato la prima vittoria, ma la russa ha dovuto sudare, aprendo la forbice solo nel finale, dopo aver visto vanificati suoi tentativi di fuga e dopo aver dovuto anche inseguire. Perché Rossella può volare alto, là dove osano le campionesse. Respirare l’aria di alta quota, inebriante. Ancora di più se pienamente meritata.

A completare il podio Olena Kravatska e Dagmara Wozniak. Sono loro a tenere alti i vessilli di Ucraina e Stati Uniti nel giorno in cui le punte di diamante incappavano nella classica gara stregata. Olga Kharlan da spettacolo contro la francese Boudiaf ai sedicesimi, ma poi viene irretita dalla Velikaya al turno successivo. Mariel Zagunis torna a casa imbufalita, sconfitta da un’ottima Marion Stoltz, ma contrariata per alcune decisioni arbitrali nel momento decisivo. E così tocca alle “gregarie” prendersi la ribalta: da una parte l’americana di origine polacca, numero cinque al mondo,  che ferma a un passo dal podio Ekaterina Dyachenko, risalendo la china dopo un inizio in cui la russa sembrava aver messo il turbo. Sarà poi la Velikaya a fermare la sua corsa sul terzo gradino del podio.  Dall’altra questa giovane ucraina alla prima volta sul podio in Coppa del Mondo, che nulla ha potuto contro Rossella Gregorio in semifinale.

Al gran ballo delle migliori otto, che han potuto tutte quante esibirsi sul palcoscenico centrale della pedana rialzata, si sono iscritte anche Jiyeon Kim, Marion Stoltz, Ekaterina Dyachenko e Chen Shen. Meravigliosa la cornice in cui le gare si sono svolte: un palazzetto traboccante di pubblico – a volte fin troppo scatenato –  musiche, luci e una “cerimonia di apertura” degna di una finale di Champions League, con il trofeo portato nella sala dal quartetto delle sciabolatrici francesi.

Per quanto riguarda la gara delle altre azzurre, stop nel turno delle 64 per Caterina Navarria, uscita sconfitta dal derby contro Irene Vecchi, Loreta Gulotta (15-10 dalla Shen) e Alessandra Lucchino, battuta per 15-9 da Yana Egoryan. Finisce invece ai sedicesimi l’avventura delle altre tre azzurre Irene Vecchi, Martina Petraglia e Ilaria Bianco, sconfitte rispettivamente da Sofya Velikaya (15-9), Ekaterina Dyachenko (15-7) e la solita Chen Shen (15-10). Domani si torna in pedana per la prova a squadre.

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