Tashkent, argento per Lucia Lucarini

Lucarini battuta in finale dalla Nikitina. Nel fioretto maschile stop agli ottavi per Bicego e Dal Santo. Vince Moelis. 

 

Aveva tanta voglia di riscatto, Lucia Lucarini. E di dimostrare che, malgrado il passo falso nella prova individuale di Maribor, la migliore del lotto di sciabolatrici della categoria Cadetti era di nuovo lei, la ragazza di Terni classe 1998 capace in stagione di non scendere una volta dal podio nelle gare del Circuito Europeo: tre vittorie, un secondo e un terzo posto il suo bottino. A rovinarle il piano proprio sul più bello è stata la russa Olga Nikitina, che con il 15-9 finale si prende il Mondo a un mese esatto dall’essersi presa l’Europa sulle pedane slovene. Ma è un argento scintillante quello della Lucarini. Che rimane attaccata all’assalto e all’oro nella prima parte della finale (chiusa in svantaggio 6-8) prima che la russa imponga l’accelerazione decisiva, quella che le fa spiccare il volo verso il titolo di campionessa del Mondo. A completare il podio, la giapponese Misaki Emura (battuta proprio dalla Lucarini per 15-11) e l’altra russa Alexandra Klimova, anch’essa già medagliata a Maribor, dove chiuse, allora come oggi, al terzo posto.

Per ciò che concerne la gara delle altre azzurre, si ferma ai quarti di finale l’avventura di Beatrice Dalla Vecchia, “vittima” anch’essa della futura campionessa iridata Nikitina, che si impone per 15-11. Si ferma ai sedicesimi di finale, invece, l’esordio iridato della terza azzurra in gara, Ludovica Ferrari. L’imolese, dopo aver superato i gironi con quattro vittorie all’attivo, è stata l’unica del trio azzurro a dover affrontare il tabellone delle 64, dove ha sconfitto per 15-11 la spagnola Maria Ventura, prima di finire a sua volta battuta dalla statunitense Violet Michel con il punteggio di 15-8.

Nell’altra competizione in programma oggi, quella di fioretto maschile, a fare festa sono gli Stati Uniti che piazzano due atleti sul podio grazie alla vittoria di Samuel Moelis, che esulta come un calciatore indicando con i pollici il proprio nome stampato sulla giubba elettrica, e al terzo posto di Geoffrey Tourette. Sul podio ci salgono il russo Grigoriy Semenyuk, argento dopo essere stato battuto in una frizzante e spettacolare finale con il punteggio di 15-12, e l’ungherese Tamas Meszaros, splendido interprete di una scherma molto bella da vedere, co-protagonista assieme al futuro campione del Mondo di un assalto molto elettrizzante e combattuto.

Nessuna medaglia arriva in casa Italia: tanto Alvise Dal Santo, campione europeo un mese fa a Maribor, quanto Sebastiano Bicego infatti chiudono la loro prova agli ottavi di finale, mentre la corsa di Andrea Funaro era terminata nel tabellone dei 32, dopo la sconfitta nel derby contro Bicego. L’abbraccio sincero fra i due a centro pedana al termine dell’assalto rimane una delle immagini più belle della giornata. L’essenza di questo sport meraviglioso chiamato scherma.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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