Rio 2016, noi scommettiamo su di loro

Occhi puntati sulle spadiste azzurre. Ecco perché si può pensare davvero in grande.

 

Quando si pensa a un quartetto femminile azzurro capace di primeggiare sulle pedane delle più grandi competizioni di specialità, il primo pensiero corre d’obbligo al fioretto. Anni di successi, di medaglie e di record assortiti ci hanno abituato a considerare il Dream Team azzurro come la più alta espressione del concetto di “squadra” applicato alla scherma. Ebbene, da qualche tempo a questa parte una nuova realtà si sta imponendo all’attenzione del panorama schermistico, ovvero il quartetto di spada femminile oggi formato da Rossella Fiamingo, Bianca Del Carretto, Mara Navarria e Francesca Quondamcarlo. L’assenza dal calendario delle Olimpiadi di Rio 2016 della prova a squadre di fioretto femminile, unita all’annata di ulteriore esperienza da maturare nell’anno e poco più che passerà da qui all’appuntamento a cinque cerchi, potrebbero essere la combinazione ideale per scommettere sulla definitiva consacrazione delle spadiste azzurre. Per almeno tre motivi.

Il ranking mondiale. Il quartetto italiano si appresta a ricominciare la Coppa del Mondo dal primo posto nel ranking internazionale di spada femminile a squadre: la vittoria nell’ultima prova a squadre di Buenos Aires lo scorso mese di febbraio ha permesso alle azzurre di coronare con il vertice della classifica un rendimento sempre più costante nel corso dell’ultimo anno, con una serie tuttora in corso di podi che già prima della prova argentina aveva visto le azzurre chiudere al secondo posto prima a Xuzhou e quindi a Barcellona. Tutti questi risultati hanno imposto all’attenzione di tutti, e principalmente delle squadre avversarie più temibili (Romania e Russia in primis), la raggiunta consapevolezza del quartetto italiano. Da qui a Rio l’obiettivo concreto sarà perciò mantenere costanza di rendimento e consolidare l’abitudine alle finali che abbiano in palio la medaglia d’oro, cosa che potrà risultare un utile apprendistato in vista dell’appuntamento brasiliano.

La combinazione giusta. Quattro personalità e quattro stili per un unico obiettivo. Dovessimo trovare una definizione per le ragazze della spada azzurra, questa sarebbe forse la più azzeccata: i diversi gradi di esperienza accumulata, la carriera individuale e l’approccio personale alle pedane ne fanno un mix non facilmente replicabile. Da Rossella Fiamingo, 24 anni il prossimo luglio, campionessa del mondo in carica a livello individuale, che per la tecnica e lo stile in pedana quanto per l’ormai affermata presenza oltre i confini schermistici (sponsorizzata Nike, dopo la vittoria a Kazan si sono moltiplicate le sue presenze sui giornali e in tv) è oggi la più seria candidata a essere uno dei principali volti della scherma azzurra dei prossimi anni, a Bianca Del Carretto, che alle soglie dei 30 anni sta raccogliendo i frutti dell’esperienza accumulata e trasferendo al meglio in pedana l’eleganza asciutta della sua scherma, come dimostrato con la medaglia d’oro individuale agli scorsi Europei di Strasburgo, primo grande successo al singolare della carriera. Da Mara Navarria, che dopo la pausa imposta dalla gravidanza e dalla nascita di Samuele due anni fa, ha ricominciato a tirare di scherma con una nuova consapevolezza che le ha permesso di riprendere il filo del discorso con una serie via via più convincente di risultati culminata quest’anno nel secondo posto di Barcellona, a Francesca Quondamcarlo, il cui estro unito all’indubbia tecnica individuale e alla grande esperienza internazionale – 30 candeline spente lo scorso anno – ne fanno un’interprete ideale per le competizioni a squadre.

La mentalità di squadra. Il quartetto che con ogni probabilità staccherà il pass per Rio de Janeiro si presenterà all’appuntamento olimpico dell’estate 2016 forte di tre stagioni intere di affiatamento e di conoscenza reciproca. I risultati, individuali e di squadra, sono senza dubbio le fondamenta di un’impresa non più così impossibile, su cui si innesta una raggiunta mentalità di squadra, come ormai si può notare tanto nella conduzione degli assalti quanto nelle note a margine che cementano lo spirito di gruppo oltre a fare talvolta colore, come è stato nel caso della scelta dello stesso smalto per le unghie prima della gara, poi vinta, di Buenos Aires. Insomma, le premesse per pensare in grande in vista della grande sfida delle Olimpiadi ci sono tutte: non ci resta che aspettare e, nel frattempo, mantenere la rotta giusta.

Twitter: MattiaBoretti

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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