Fioretto femminile: il punto sul fine settimana di Cancun

A Cancun l’Italia domina fin dal primo giorno e centra il pieno di successi. Arianna Errigo da record, la prima volta sul podio di Elisa Vardaro, la bella prova di Camilla Mancini. E il ritorno al successo del Dream Team. L’analisi del week-end.

 

Tripletta all’individuale, dominio schiacciante e ritorno alla vittoria dopo dieci mesi nella prova a squadre. Meglio di così l’Italia non poteva cominciare la sua avventura nella nuova stagione di Coppa del Mondo di fioretto femminile, la prima di un nuovo ciclo che porterà direttamente a Tokyo 2020. Ecco cosa ci ha raccontato la tre giorni di Cancun.

erba

Chi ben comincia… – Le premesse perché l’avvio di stagione di Coppa del Mondo per le fiorettiste fosse dei migliori, si erano già manifestate al termine della prima giornata di gare, quando tutte e 12 le azzurre presenti a Cancun hanno avuto via libera per il tabellone principale. Vero, Errigo, Batini e Volpi erano tranquille dall’alto della loro posizione nel ranking, e le tante assenze hanno spianato la strada anche a  Erba e Teo, ma è altrettanto vero che tutte le altre sette ragazze chiamate ad affrontare il primo sbarramento hanno assolto alla grande il proprio compito. Non una novità, dal momento che gli en plein di qualificate non è la prima volta che si registra e che spesso a impedirlo ci si sono messe le bizze del tabellone che han proposto al momento decisivo derby fratricidi.

errigo montreux squadre

Arianna donna dei recordCon quella ottenuta sabato, salgono a 16 le vittorie individuali di Arianna Errigo in tappe di Coppa del Mondo. L’ultima volta che la fiorettista di Muggiò è rimasta fuori dal podio risale all’ottobre 2015, quando proprio a Cancun venne sgambettata al primo turno da Sabrina Massialas. A Saint Maur la pronta riscossa, con una vittoria che ha segnato l’avvio di un filotto che ha fruttato alla due volte campionessa del Mondo quattro vittorie, un secondo posto e due terzi posti. A cui si aggiunge l’oro di Torun. Una superiorità schiacciante che non fa altro che acuire il dolore di una ferita profonda chiamata Rio 2016. E un avviso forte e chiaro alle naviganti: chi pensava che l’essere biarma potesse distrarre Arianna dal governare ancora sul fioretto, è bene che riveda i suoi piani.

camilla mancini

Brava Camilla – È arrivata a una sola stoccata dal podio, dopo aver fatto sudare le proverbiali sette camicie nientemeno che ad Arianna Errigo, che l’ha piegata 15-14. Quella di Cancun rappresenta sin qui la miglior prova a livello Assoluto messa in pedana da Camilla Mancini, che prima di oggi vantava il quindicesimo posto di Torino come best result personale. E chissà che per la talentuosa fiorettista romana, che tanto aveva fatto bene a livello giovanile prima di incontrare qualche difficoltà a livello Assoluto, non possa essere questa la gara della svolta per far vedere veramente quello di cui si dice sia capace.

vardaro

Il sogno di Elisa Vardaro – Mentre la più famosa delle “Elise d’Italia” ovvero la Di Francisca si gode un po’ di riposo post Olimpico, la ventottenne Vardaro mette giù un garone e centra per la prima volta in carriera un podio in Coppa del Mondo. Dopo la bella prestazione del Grand Prix di Torino lo scorso novembre, Elisa è diventata presenza fissa alle gare di Coppa del Mondo. Sabato la giornata più bella della sua vita, bravissima a cogliere l’occasione giusta al momento giusto. E le assenze di peso non siano da alibi, perché i nomi di Kiefer e Ross nel carniere non sono certo di poco conto.

di francisca deriglazova

Assenze pesanti ed esperimenti – Quella di Cancun è stata una gara caratterizzata da un elevato numero di assenze. A partire da quella della campionessa Olimpica di Rio 2016 Inna Deriglazova – così come di tutta la squadra russa – e dell’intero podio di quella gara, dato che all’appello mancavano anche Elisa Di Francisca e Ines Boubakri. E, ancora, Ysaora Thibus, Carolin Golbitskyi, Nzingha Prescod, oltre al blocco asiatico rappresentato solo dal Giapponese, con le assenze di Cina e Corea. Tutto nella norma, trattandosi della prima gara di una stagione, quella post-olimpica, spesso e volentieri di transizione. Di sicuro a Saint Maur a novembre la storia sarà diversa. Nel frattempo spazio agli esperimenti, con nuovi volti nei quartetti e giovani alle loro prime prove del fuoco fra le “grandi”.

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Fotografia Augusto Bizzi/Fie
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