Sciabola maschile: il riepilogo del week-end di Dakar

I temi e gli approfondimenti del week-end di Coppa del Mondo di sciabola maschile di Dakar.

 

Con la gara di Dakar ha preso il via la stagione di Coppa del Mondo anche per la sciabola maschile. Una trasferta ampiamente positiva in casa Italia. Riviviamo i temi e le emozioni della tre giorni africana.

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Foto: Bizzi/Federazione Italiana Scherma

Un podio che ci voleva – Mancava sul podio da tanto, troppo tempo Enrico Berrè. A Dakar lo ha conquistato lottando con le unghie e con i denti, dopo aver affrontato dapprima due derby, quindi mettendo in fila il bronzo e l’argento delle ultime Olimpiadi prima di cedere ad Anstett nella finalissima. Per un risultato che mancava dal 2014. Tanta gioia – da condividere con Luca Curatoli, terzo –  e una dedica speciale per lui: «E dopo un anno e più, finalmente il podio è tornato! Sono stra contento e non vedo l’ora di continuare su questa scia! Volevo dedicare questo risultato al mio amico Riccardo Nuccio, che non sta passando un bel periodo (causa infortunio), e spero sia di buon auspicio per una rapida guarigione!».

Lorenzo, the best of – Quella di Dakar è stata in assoluto la miglior gara della carriera per il ventiseinne Lorenzo Romano. Settimo posto per lui, fermato ai quarti di finale dal futuro vincitore di giornata, il francese Vincent Anstett. Per lui poche apparizioni in Coppa del Mondo, chiuse sempre lontano dai piani alti della classifica: in Senegal una prestazione maiuscola per lui, impreziosita anche dalla vittoria sul coreana Sanguk Oh.

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La prima volta dell’Iran – C’è una bandiera nuova sul mappamondo di un Gioco sempre più globale: è quella dell’Iran, che ieri si è preso la vittoria nella prova a squadre di sciabola maschile al termine della finale che li ha visti prevalere per 45-39 sull’Italia. La firma è quella di Mojtaba Abedini – che da un paio di stagioni veleggia su altissimi livelli , sfiorando la vittoria l’anno scorso nel Grand Prix di Seul- Ali Pakdaman, Mohamed Rahbari e Farzad Baher. Una vittoria passata anche attraverso gli scalpi di Stati Uniti e Corea, e che certifica il processo di crescita del team iraniano che già agli ultimi Mondiali di Rio de Janeiro era andato vicinissimo a conquistare una medaglia.

anstettL’onda d’oro di Anstett– Lo scorso maggio la vittoria nella tappa di Coppa del Mondo di Madrid, la prima in carriera, agguantata a 34 anni. Da quel giorno, Vincent Anstett non si è più fermato, centrando il bronzo al successivo Grand Prix di Mosca, quindi l’argento continentale a Torun e sfiorando l’ingresso alla lotta medaglie a Rio. Sabato a Dakar un’altra bella gara e un’altra vittoria. Potere della mente e dell’entusiasmo, che ha creato un’onda che il francese sta al momento cavalcando alla grande.


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Il continente nero in pedana – I padroni di casa del Senegal, ma anche Mali, Costa d’Avorio e Botswana. Nuove realtà si stanno affacciando sul panorama della scherma mondiale, e anche nel cuore dell’Africa nera ci si sta avvicinando alle pedane. Nella gara a squadre il Senegal ha affrontato gli azzurri, perdendo 45-16: piccole soddisfazioni, da custodire con orgoglio nella propria sacca.

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Fotografia Serge Timacheff/Fie (salvo dove diversamente indicato)
jizzrain.com/vd/2353-video

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