Sciabola maschile, a Gyor la seconda tappa stagionale

In Ungheria la seconda gara della stagione di sciabola maschile. Tornano Diego Occhiuzzi e Aldo Montano.

 

Dal Senegal, all’Ungheria. Da un paese che prova a emergere nel sempre più vasto panorama mondiale di quello che sta sempre più diventando un global game, a una scuola fra le più antiche e vincenti nel panorama della sciabola maschile. Quella che in oltre cent’anni di storia Olimpica, ha saputo portare a casa ben 14 medaglie d’oro individuali. L’Ungheria di Pal Kovacs, Aladar Gerevich e Rudolf Karaptyi, a cui questa gara è intitolata, precursori sulla via della gloria Olimpica dell’ultimo fuoriclasse prodotto dalla scuola magiara.

Ovvero Aron Szilagyi, capace di trionfare a Rio quattro anni dopo il primo squillo a luogo Londra: sarà lui, che torna in gara dopo aver saltato l’esordio di Dakar, a fare gli onori di casa in questa seconda prova stagionale di Coppa del Mondo. Che trasloca dalla storica sede della capitale per fare rotta verso Gyor, importante centro universitario e culturale nel nord del paese. Si riparte dalla vittoria del francese Vincent Anstett, e dal doppio podio firmato dai nostri Enrico Berrè e Luca Curatoli. Ai quali si affiancheranno altri due rientranti di extra lusso, ovvero Aldo Montano e Diego Occhiuzzi. I due reduci da Rio non intendono mollare il colpo e sono pronti a rimettersi in gioco, con il livornese che sta vivendo un momento splendido a livello privato e in attesa di provare l’emozione unica della paternità, quella gioia che nessuna medaglia – per quanto importante – potrà mai pareggiare. Non si vuole arrendere nemmeno Occhiuzzi: la delusione della gara olimpica, con l’eliminazione maturata al primo turno per mano del vietnamita Vu, la benzina per riaccendere il già proverbiale fuoco agonistico che anima lo sciabolatore partenopeo.

Due carte in più per l’Italsciabola partita benissimo in Africa, fra il già citato doppio podio individuale con Berrè e Curatoli e il secondo posto nella prova a squadre, dietro il sempre meno sorprendente Iran. L’anno scorso vinse Alexey Yakimnko, qui non presente anche se ritorna in grande stile la Russia che aveva saltato l’esordio africano, sul coreano Junghwan Kim, mentre sul podio chiusero Kamil Ibragimov e il francese Vincent Anstett, che da qualche gara a questa parte sta volando sulle ali di una seconda giovinezza trovata 34 anni.

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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