Sciabola femminile, il riepilogo del fine settimana di Yangzhou

In Cina è andata in scena la quinta tappa di Coppa del Mondo di sciabola femminile. Il riepilogo e gli approfondimenti del fine settimana.

 

La gara cinese di Yangzhou ha segnato non solo l’inizio della tourneè asiatica per le sciabolatrici ma anche e soprattutto la quinta tappa della stagione di Coppa del Mondo. Una gara che ha dato indicazioni molto positive all’Italia e che andiamo a ripercorrere nel nostro consueto riepilogo del lunedì, analizzando temi e spunti che ci ha lasciato in eredità. E nel week-end in arrivo, è già tempo di Grand Prix a Seul.

Foto: Bizzi/Fie

Martina ci ha preso gusto – Ad Atene l’aveva messa ko un infortunio. Smaltito il quale, Martina Criscio è tornata più forte che mai e, con una grande prova di carattere e talento, ha costruito il cammino che l’ha portata nuovamente sul podio, dopo la prima, indimenticabile, volta dello scorso gennaio a New York. A fermarla solo Manon Brunet, che a termine gara avrebbe colto la sua seconda vittoria in stagione. In mezzo le vittorie, fra le altre, su Wozniak e Boudiaf. Una grande stagione per la sciabolatrice foggiana, che ora può guardare con grande fiducia ed entusiasmo al proseguo di stagione. A partire dal Grand Prix di Seul.

Foto: Bizzi/Fie

La crescita di Arianna – La sua ultima uscita come sciabolatrice, lo scorso febbraio ad Atene, le aveva lasciato tanto amaro in bocca perché le cose, laggiù in Grecia, non avevano funzionato come da piano. Alla fine della gara cinese lo stato d’animo è lo stesso, ma la situazione differente. Perché Arianna, a Yangzhou, ha fatto la sua miglior gara da quando è entrata nella sua nuova dimensione, battendo fra le altre cose in rimonte Anna Marton e sfiorando per una sola stoccata la finale a otto, dopo essere risalita dal 6-14 al 14-14 contro Sara Balzer. Il tutto malgrado fosse reduce da un tutt’altro che comodo viaggio intercontinentale direttamente da Long Beach, fresca di terzo posto nel Grand Prix di fioretto. Una gara davvero impressionate per la tiratrice azzurra, che fra una settimana a Seul cercherà ulteriori conferme alle belle cose sin qui fatte vedere. Stakanovista.

Foto: Bizzi/Fie

Una squadra per sognare – Tre podi e un quinto posto. E un quartetto che diverte e si diverte. L’Italia della sciabola femminile chiude al terzo posto la gara a squadre di Yangzhou, mettendo a referto il secondo podio di fila. L’assalto con le francesi, sempre indeciso e impronosticabile è l’unico stop in una giornata che visto Martina Criscio, Rossella Gregorio, Loreta Gulotta e Irene Vecchi dominare tutte le avversarie e vincere per dispersione. Se poi estendiamo il discorso anche alle prove individuali, il bilancio in casa italiana è decisamente positivo: almeno un’alteta nelle otto in tutte le gare sin qui disputate, tre podi, e da dietro la buona risposta delle giovani quando vengono chiamate in causa. E se per Agatha Christie per avere una prova erano necessari almeno tre indizi, noi qui bypassiamo e arriviamo subito alla conclusione: con questa italsciabola ci si può divertire eccome. E ci perdoni Agatha.

Foto: Bizzi/Fie

French power – Oltre all’Italia, c’è un’altra squadra sugli scudi. Parliamo della Francia, che torna dalla Cina con l’uno-due firmato Manon Brunet e Sara Balzer, e con il secondo posto nella prova a squadre. Che questa potesse essere la stagione di Manon lo si poteva facilmente prevedere, e la fresca ventunenne lionese ha risposto da par suo: due vittorie, un secondo posto e un paio di finale a otto come peggior risultato. Un tesoretto che le frutta anche la posizione numero 2 del ranking Mondiale appena dietro Yana Egorian. Ma se al momento Brunet è il diamante più scintillante, dietro ci sono volti emergenti (la già citata Sara Balzer – al suo primo podio in carriera arrivato anche battendo nettamente Mariel Zagunis – ma anche Margaux Rifkiss) e le colonne Cecilia Berder, che in Cina ha tirato a mezzo servizio per infortunio rimediato alla vigilia, Charlotte Lembach e Saoussen Boudiaf. Se in Italia ci si diverte, in Francia non sono da meno.

Queen Mariel is back – La sua ultima apparizione, Mariel Zagnuis, l’aveva fatta a Rio. La delusione di una prova individuale finita prestissimo, il riscatto parziale con il bronzo a squadre. Poi, la ragazza di Beaverton, si è presa tutto il suo tempo e ha fatto il suo ritorno in pedana in Cina. E pronti via piazza subito la zampata, conquistando il terzo posto nella gara individuale, quindi prendendosi la vittoria nella gara a squadre assieme alle compagne. E a lanciare la sfida: la “vecchia” Mariel non molla, anzi rilancia.

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