Festa francese nella spada donne, l’Italia chiude ottava

Le transalpine battono la Russia e  centrano l’oro. Terza la rinnovata Romania. Italia ottava.

 

Non è gara per l’Italia. La prova a squadre di spada, dopo aver respinto ieri il quartetto maschile, si rivela ostile anche alle ragazze, che escono presto dalla lotta per le medaglie cedendo ai quarti di finale alle future campionesse d’Europa della Francia e chiudendo con un ottavo posto finale molto deludente, ma che soprattutto rappresenta un netto passo indietro rispetto a quanto visto solo un mese fa a Rio De Janeiro, quando le azzurre sbaragliarono l’intera concorrenza e vinsero la gara.

Contro le transalpine l’assalto nasce male, con Auriane Mallo che fa 5-0 su Giulia Rizzi, e costringe la banda Cuomo (Rossella Fiamingo, Mara Navarria e Alberta Santuccio) a un lungo e faticoso inseguimento che pure la Fiamingo stava per portare a termine con successo: salita a -8 dalla Mallo, e presto precipitata a -10, la due volte campionessa del Mondo ha spinto e messo in difficoltà l’avversaria, che alla fine riesce a portare a casa la partita sul 45-42. E chissà cosa sarebbe potuto succedere se, come da sua stessa ammissione, la siciliana non si fosse fatta prendere dalla foga di recuperare quando era arrivata sotto di due stoccate. Ma alla fine a passare è la Francia, mentre le azzurre chiudono con due sconfitte contro Polonia e Ucraina che sanciscono l’ottavo posto finale.

Il successo contro le azzurre, invece, è un passo verso il paradiso per le ragazze di Francia, che dopo aver dato una severa lezione all’Estonia campionessa uscente, chiude al meglio battendo la Russia in una finale entusiasmante e in bilico fino alla fine. Tocca ancora ad Auriane Mallo completare il lavoro iniziato da Laurence Epee e Lauren Rembi (con Coraline Vitalis tenuta in panchina) : è lei a respingere gli assalti disperati di Violetta Kolobova, che si spengono sul cronometro e sul gong che suona sul 42-41 Francia.

Tutta da raccontare anche le medaglia di bronzo della Romania (Adelia Danciu, Raluca Sbircia, Amalia Tataran, Greta Veres), a suo modo un’impresa. Perché le quattro eroine di Rio, plurititolate protagoniste di mille battaglie, hanno detto basta, lasciando spazio a una nuova generazione di spadiste. Capaci di battere l’Ucraina, far sudare sette camicie alla Russia in semifinale e, infine, lasciare giù dal podio l’Estonia, che abdica fragorosamente dal trono su cui si era issata l’anno scorso a Torun.

Twitter: agenna85

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Fotografia Augusto Bizzi