Monumentale! Paolo Pizzo è campione del Mondo a Lipsia

Paolo Pizzo centra il titolo Mondiale di spada maschile sei anni dopo la prima volta a Catania. Battuto in finale Novosjolov. Podio per Redli e Scmidth.

 

Argento Europeo, oro Mondiale oggi. Paolo Pizzo giganteggia nell’Arena di Lipsia, e si prende con gli interessi quanto Yannick Borel gli aveva tolto un mese fa a Tbilisi. Ancora sul tetto del Mondo, sei anni dopo Catania, al termine di una gara difficile, ma sempre di gran cuore.

Perché è nelle difficoltà che Paolo si esalta (e la sua storia personale nè chiarissimo documento), che tira fuori quel cuore e quell’orgoglio che fanno dell’aviere catanese un campione in grado esaltare i tifosi e un personaggio amato dalla gente. Avversario dopo avversario – e che avversari! – Paolo ha scalato il tabellone di una gara che si era accesa fin dal primo mattino con i botti dell’eliminazione di Yannick Borel e di Sangyoung Park, ma dove si erano comunque parati sulla sua strada vecchi volponi come l’olandese Bas Verwijlen – suo avversario nella finale di Catania – o i russi Glazkov e Kohodos. Tutti spazzati via dalla fame di vittoria di un Paolo Pizzo monumentale, capace di regolare Jean Michel Lucenay ai quarti, di spegnere l’entusiasmo di una Arena Leipzig da brividi per Richard Schmidt (terzo in coabitazione con Andras Redli) e poi prendersi il bottino grosso contro Nikolai Novosjolov.

Assalto altalena quello fra i due, con Paolo che prova a scappare e Novsjolov a tenere botta. Fino al piccolo break del siciliano, quello che sembra chiudere ogni conto. Se non fosse che al cospetto dell’aviere catanese c’è un signore che già conosce il significato dell’espressione bicampione del Mondo: che dall’8-12, rimonta, impatta e mette la freccia fino a sporgersi su un pericoloso 13-12. Niente che possa scalfire Paolo, che possa distoglierlo dal suo disegno magico: basta niente perchè Pizzo recuperi subito e piazzi il sorpasso, fino a finire per terra a baciare la pedana. Il sacro suolo che gli ha dato nuova gloria schermistica.

Per quanto riguarda gli altri azzurri in gara, stop ai sedicesimi di finale per Andrea Santarelli, battuto da Jerent, stesso incrocio fatale a Marco Fichera agli ottavi di finale. Si ferma agli ottavi anche Enrico Garozzo, battuto da un altro francese, Jean Michel Lucenay.

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Fotografia Augusto Bizzi

 

 

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