Paolo Pizzo, il cuore oltre l’ostacolo per regalarsi un nuovo sogno Mondiale

Il siciliano proverà a difendere il titolo vinto l’anno scorso a Lipsia. Al ritorno dopo un lungo infortunio, a Paolo serve tutta la sua proverbiale voglia di lottare per riprendersi il tetto del Mondo.

 

La missione è di quelle toste. E per questo, estremamente stimolante per chi, come Paolo Pizzo, fa della lotta e della determinazione il proprio marchio di fabbrica. A una anno di distanza dalla magica giornata di Lipsia, quando battè in finale Nikolaj Novosjolov laureandosi per la seconda volta in carriera Campione del Mondo, l’aviere siciliano è pronto a tornare in azione per provare a scrivere un’altra grande pagina di scherma.

Il test dei Giochi del Mediterraneo, chiuso ai quarti di finale, è stato il primo assaggio di pedana dopo un lungo stop per il  fastidioso infortunio che ha reso necessario intervenire chirurgicamente sul braccio armato del campione azzurro. E proprio la lunga assenza dalle pedane, iniziata appena dopo il podio conquistato lo scorso dicembre al Grand Prix di Doha, rappresenta l’incognita maggiore per la gara cinese, prima ancora di una concorrenza agguerrita sia sotto l’aspetto qualitativo quanto sotto quello quantitativo. Difficile però che questi elementi possano spaventare chi, come uomo e come atleta, ha già dovuto superare prove dure e dalle difficoltà ha trovato linfa per lottare con testa e cuore per ogni obiettivo.

Ma c’è altra benzina ad alimentare il motore del due volte campione del Mondo, ed è la voglia di dedicare una medaglia prestigiosa alla piccola Elena, nata lo scorso 8 giugno. L’arma motivazionale in più per affrontare un percorso difficile, disseminato di vecchi volponi e giovani rampanti a caccia della loro giornata di gloria. Laddove spiccano i nomi di Yannick Borel che dopo aver dominato la scena continentale negli ultimi tre anni, lancia la sfida al titolo iridato; o dei sempre insidiosi coreani, per lunghi tratti protagonisti della stagione di Coppa del Mondo, e dei cinesi padroni di casa “pilotati” a bordo pedana da uno che di vittorie se ne intende, Hugues Obry; e, ancora, i tanti pretendenti di una gara per sua natura impronosticabile e incerta.

Da affrontare con il solito cuore grande così, per provare a regalarsi a un’altra giornata da sogno come quella di un caldissimo luglio tedesco di 365 giorni fa.

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Fotografia Augusto Bizzi