Gli Usa sorprendono il Dream Team, fiorettiste azzurre d’argento

Finisce 45-35 per Kiefer e compagne la finale Mondiale di Wuxi, azzurre seconde nella prova a squadre. Bronzo per la Francia.

 

Il finale che non ti aspetti in una gara che fin dalle prime battute si era capito non si sarebbe incanalata lungo la tradizionale sfida finale fra Italia e Russia. Gli Dei della scherma mischiano le carte e calano la tempesta perfetta, in cui a farci le spese per prima è proprio la corazzata di Deriglazova e compagne.  La Russia si capotta ai quarti di finale sotto i colpi della Corea – poi crollata a sua volta contro Usa e Francia – e finisce fuori dal podio.

E mentre l’Italia sembrava poter comunque navigare tranquillamente verso la medaglia d’oro che, vista la sparizione dai radar dell’avversaria più temuta sembrava essere diventata l’approdo più sicuro, ecco palesarsi il più proverbiale dei venenum in cauda. Lo sgambetto inaspettato a un quartetto, quello composto da Chiara Cini, Arianna Errigo, Camilla Mancini e Alice Volpi, che sino a quel momento aveva marciato a tutto vapore: doppio 45-29 a Giappone e Francia nel cammino verso la finalissima, e tavola apparecchiata per lo champagne finale.

E invece… E invece festeggiano gli Stati Uniti, mentre mastica amaro l’Italia che dopo la bella vittoria di Novi Sad puntava a chiudere nel migliore dei modi la propria stagione: vero, una medaglia d’argento Mondiale non è comunque un risultato da buttare, ma difficilmente non ci sarà rammarico nel post gara per Cipressa e le quattro azzurre.

Un match strano, il remake della finale di Lipsia 2017, che nelle prime battute sembrava essersi messo bene per l’Italia ma che, dalla quarta frazione in poi, è diventata una faticosa quanto vana corsa ad inseguire a Nzingha Prescod, Lee Kiefer e Nicole Ross, con quest’ultima decisamente ispirata: è lei a riaprire i giochi con l’8-5 sulla Errigo che rimette in gioco le compagne, arrivato come preludio proprio del parziale spacca match della Prescod. Che fa 8-1 a Camilla Mancini e svolta completamente l’inerzia del confronto.  Da quel momento le statunitensi fiutano che l’appuntamento con la storia si è clamorosamente spalancato davanti a loro, e che questa occasione va azzannata con tutta la voglia possibile. Dall’altra parte del rullo, invece le italiane paiono in apnea, e non appena riescono ad avvicinarsi di un passo, vengono subito riallontanate.

Finisce 45-35, e per le americane è una bellissima prima volta. Ma è anche la certificazione dell’ottimo lavoro fatto oltreoceano non solo con la squadra maschile, che proverà domani a chiudere da imbattuta la propria stagione stellare, ma anche con quella femminile. Un gruppo solido, affiatato, capace di mettere in ginocchio il colosso italiano e firmare, a distanza di 24 ore dall’impresa delle spadiste, un’altra storica prima volta.

Twitter: agenna85

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Fotografia Augusto Bizzi