Sono tornate a comandare! Le sciabolatrici azzurre sbancano Tunisi

Battuta in finale l’Ucraina in un match al cardiopalma. L’Italia comincia come meglio non poteva il cammino verso Tokyo 2020. Terzo posto per la Corea.

 

Madrid chiama, Tunisi risponde. Nella giornata da incorniciare della sciabola azzurra, l’ultima parola spetta alle ragazze. Finisce 45-42, con Rossella Gregorio in ginocchio a godersi l’abbraccio delle compagne dopo aver sventato il rabbioso tentativo di rimonta di Olga Kharlan, venenum in cauda di un match vissuto al cardiopalma ma che alla fine sorride alla banda Sirovich.

Un successo di importanza capitale quello maturato al termine della maratona di Tunisi, cominciata di primo mattino contro le padrone di casa e chiusosi in tarda serata con il più dolce dei finali, con un inno di Mameli da cantare a squarciagola e una vittoria tutta da assaporare per cominciare al meglio il cammino di qualificazione verso i Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

Lo stato di grazia di Irene Vecchi, in assoluta trance agonistica dopo il podio individuale di ieri, la grinta di Martina Criscio, la voglia di riscatto di Rossella Gregorio dopo aver concluso la sua prova individuale di fatto senza nemmeno cominciarla: questi gli ingredienti che hanno permesso al quartetto italiano, completato oggi da Sofia Ciaraglia (per lei spazio nell’assalto inaugurale contro la Tunisia), di completare al meglio la scalata al gradino più alto del podio in cui non sono mancate le sorprese. Caduta la Francia per mano dell’Ucraina, uscita di scena la Russia sorpresa dal Giappone, per le azzurre si è aperta davanti la più ghiotta delle occasioni per ritornare a vincere a oltre un anno di distanza dall’ultima volta datata marzo 2018, gara di Atene. E di fronte a tali inviti, difficile opporre resistenza, soprattutto se la storia recente racconta di un titolo Mondiale messo in bacheca non più tardi di due anni fa.

Tunisia, Cina e Giappone: questo  il cammino di Vecchi e compagne fino alla finale, dove ad attenderle trovano l’Ucraina Una vittoria con brivido, su e giù lungo una pazzesca altalena di emozioni, fra sorpassi, controsorpassi e lunghe fasi in cui sembrava che l’inerzia passasse dall’una all’altra parte. Il resto è storia: di un tentativo di rimonta neutralizzato, del guizzo decisivo firmato Rossella Gregorio, fino alla liberazione di una gioia che, malgrado il filotto di podi messo in cascina da novembre a oggi, mancava da tanto tempo. Le ragazze terribili della sciabola azzurra sono tornate a comandare.

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Fotografia Augusto Bizzi