Imboden si inginocchia ancora. E stavolta rischia grosso

Il fiorettista americano rinnova la protesta durante l’inno sul podio dei Giochi Panamericani. E il Comitato Olimpico Statunitense potrebbe sanzionarlo.

 

Già in più di un’occasione Race Imboden aveva fatto sentire la propria voce contro la politica di Donald Trump e degli Stati Uniti, spesso con gesti eclatanti come l’inginocchiarsi durante l’inno nazionale dopo una vittoria. In occasione della medaglia d’oro nella prova squadre ai Giochi Panamericani di Lima, il fiorettista statunitense ha di nuovo ripetuto il gesto reso celebre dall’ex quaterback dei San Francisco 49ers Colin Kaepernick per sensibilizzare l’opinione pubblica sui troppi omicidi ai danni di persone di colore disarmate da parte della Polizia.

Ma stavolta la sua solidarietà potrebbe costargli cara. Il gesto infatti non è stato particolarmente apprezzato dal Comitato Olimpico Statunitense, che prima della partenza per Lima aveva fatto firmare agli atleti un accordo che di fatto vietava le manifestazioni a sfondo politico. Stando a quanto riportato dal Guardian, per il fiorettista – così come per la lanciatrice di martello di colore Gwen Berry, che ha sollevato il pugno durante l’esecuzione dell’Inno – potrebbero aprirsi ora le porte delle sanzioni da parte dello stesso USOPC che, sempre secondo il Guardian, potrebbero avere impatti sulla partecipazione dello stesso Imboden ai prossimi Giochi Olimpici, dove sono altresì vietate manifestazioni a sfondo politico.

 

Twitter: agenna85

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