La prima riunione del Comitato Olimpico Internazionale ha deciso al momento di non rinviare il via dei Giochi di Tokyo 2020.
La fiaccola Olimpica si è accesa, il conto alla rovescia scorre inesorabile e il presidente del CIO Thomas Bach continua a mostrarsi ottimista sulla possibilità che il prossimo 24 luglio gli occhi di tutto il Mondo saranno puntati sul Giappone per il via ufficiale alle Olimpiadi Tokyo 2020.
La prima riunione, rigorosamente in video conferenza, fra i presidenti delle varie federazioni internazionali ha di fatto confermato l’idea di mantenere invariata la programmazione dei Giochi. Via il 24 luglio, quindi, per concludersi il 9 agosto. «Con ancora più di quattro mesi davanti, non è ancora il momento di prendere decisioni drastiche» si legge nel comunicato emanato dallo stesso CIO «e ogni speculazione in tal senso potrebbe essere solo controproducente».
In attesa di ulteriori sviluppi, quindi, l’invito a tutti gli atleti è quello di continuare a prepararsi per le gare, anche se lo stop globale a ogni evento sportivo sino a data da destinarsi – la scherma ha sospeso ogni attività per almeno 30 giorni – può essere una grana non da poco. Soprattutto per quelle discipline – il 43% del programma- che ancora devono completare il proprio percorso di qualificazione, scherma (clicca qui per il calendario delle gare olimpiche) inclusa.
Per queste sarebbero al vaglio modifiche dei criteri qualificativi qualora non fosse possibile disputare le gare e i tornei già in calendario. Per quanto concerne la scherma, all’appello tutte le tappe previste per il fine settimana del 22/24 marzo e il Grand Prix di fioretto di Anaheim saltato lo scorso fine settimana.
Naturalmente l’aspetto agonistico è di fatto il meno importante dei problemi: al momento, infatti, è impossibile prevedere anche solo a spanne quando l’emergenza pandemia legata al diffondersi del Coronavirus potrà dirsi conclusa. Fatto che, unito anche allo scetticismo della gran parte della popolazione giapponese e ai sempre numerosi appelli “dall’alto” alla sospensione (l’ultimo a unirisi è stato il Presidente degli Usa Donald Trump), lasciano comunque appeso a un filo il destino dei Giochi Olimpici.
O perlomeno la possibilità di disputarle regolarmente nelle date prestabilite.
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