Parola di Presidente

Intervista al presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso. Flashmob, Italia e Rio 2016.

 

Un’idea tutta italiana e un vanto grande così. Non può che essere raggiante il presidente Federale Giorgio Scarso, dopo aver constatato di persona il grande successo ottenuto dall’iniziativa del #fencingmob mondiale. Sono state oltre 122 le città, fra Italia e resto del Mondo, a rispondere presente all’appello, e migliaia gli schermidori che hanno invaso via, piazze, parchi e persino spiagge (come accaduto ad esempio a Rapallo). C’è incredulità nella parole dello stesso Scarso, che davvero non si attendeva una risposta di questo genere. Considerando anche il breve tempo intercorso dall’annuncio all’effettivo svolgimento della manifestazione. Ma la chiacchierata di oggi è stata anche l’occasione per toccare argomenti legati alla prossima stagione agonistica, ormai alle porte, e alla sempre delicata questione della presenza delle prove a squadre di fioretto femminile e sciabola maschile alle prossime Olimpiadi.

Presidente, partiamo dal flashmob: domenica le strade di tutto il Mondo sono state invase da eserciti di schermidori. Si aspettava una risposta così entusiasta?
In tutta onestà, una presenza così massiccia e partecipata no. Di contro, però, proprio questa risposta è stata la dimostrazione che il nostro ufficio marketing è in grado di gestire in maniera ottima anche altri aspetti che vadano oltre la semplice comunicazione dello svolgimento dell’attività agonistica. La bravura del nostro ufficio marketing è stata quella di aver saputo leggere le nuove esigenze della comunicazione. Ed è un piacere che proprio la Federazione Italiana Scherma si aall’avanguardia in questo campo.

Ci può raccontare com’è nata questa idea e chi c’è dietro?
Voglio fare una premessa. Quando circa cinque anni fa si pensò di creare una pagina Facebook legata alla Federazione Italiana Scherma, non tutti erano d’accordo. In molti pensavano che esulasse dalle funzioni istituzionali e che non servisse. Invece i nostri collaboratori Chiara Alfano, Giorgio Caruso e Alessandro Noto (in stretto ordine alfabetico, ndr) hanno insistito in tal senso, di fatto avendo ragione. Perchè, nel breve volgere volgere di tempo, è aumentata la visibilità data alle attività agonistiche nazionali e internazionali. Tornando al flashmob, l’idea è stata di Alessandro Noto. Quando me l’ha proposta ho subito pensato che potesse essere interessante perchè, in tal modo, la Federscherma poteva porsi come traino per la diffusione dello sport, essere non solo competitiva sulle pedane internazionali ma anche propositiva e innovativa.

Tanto, ma anche molto bene a giudicare dai risultati….
Negli scorsi giorni e ancora oggi ho ricevuto moltissime chiamate di colleghi delle Federazioni di tutto il Mondo che si complimentavano per l’iniziativa e chiedevano se e quando sarebbe stata ripetuta. In molti infatti non hanno fatto tempo ad aderire e sono dell’idea che questa iniziativa posse essere la migliore per promuovere lo sport della scherma. In pratica un’iniziativa nata quasi per gioco si è rivelata un successo mondiale, pensata e sviluppata in maniera impeccabile dal nostro ufficio marketing.

C’è già qualche nuova iniziativa che bolle in pentola per il futuro?
Beh di sicuro le decine di filmati provenienti da tutto il Mondo (mancava solo l’Africa ma è arrivato un video dalla Tunisia e nei prossimi giorni arriverà anche quello realizzato in Sud Africa) sono la dimostrazione che un’iniziativa del genere può essere un ottimo mezzo per far conoscere a quante più presone possibile il nostro Mondo. Il prossimo fine settimana è in programma a Mosca il Consiglio Direttivo della Federazione Internazionale di Scherma, e in quella sede illustrerò i risultati dell’iniziativa in attesa di capire che riscontro possa ottenere in sede internazionale. Però, al momento, mi preme ancora una volta sottolineare la paternità tutta italiana dell’inziativa.

Passando agli aspetti più prettamente agonistici, a breve partirà la nuova stagione. Che sarà molto importante soprattutto da quando partiranno le qualifiche olimpiche. L’Italia è pronta alla sfida?
L’ultima stagione si è chiusa con un Mondiale, quello di Kazan, ricco di gioie, anche se in alcune discipline è mancata la medaglia. Ma, e questo è ciò che davvero conta, i nostri atleti hanno dimostrato di essere competitivi su tutti i fronti. Poi può capitare che la singola gara vada storta o risulti meno soddisfacente di quanto si potesse immaginare alla vigilia. Di contro però abbiamo il settore del fioretto che resta la nostra punta di diamante, la spada – tanto al femminile quanto al maschile- che ha chiuso alla grande con le medaglie di Kazan e la sciabola che – benchè non abbia conquistato medaglie iridate – resta comunque altamente competitiva. La settimana scorsa abbiamo fatto una riunione con i ct, mettendo a fuoco quelli che sono i punti di forza e le debolezze di ogni settore, e credo che ciascun Commissario Tecnico stia facendo di tutto per non lasciare nulla al caso al momento di preparare le gare, dal momento che spesso nel nostro sport è più complessa la qualificazione olimpica che non l’Olimpiade stessa. In tutto questo, non bisogna tralasciare il lavoro che viene fatto sui ragazzi dell’Under 20, dei Cadetti e dei Giovanissimi, categoria Under 14., linfa vitale per garantire il giusto ricambio alla nostra Nazionale.

Fra tutti i settori, quello che è sembrato il meno brillante (pur avendo ottenuto buoni risultati nel corso della stagione) è stato il fioretto maschile. A cosa sono dovute secondo Lei queste diffcoltà, sempre che di difficoltà si possa parlare…
Diciamo che i ragazzi potrebbero aver pagato la fatica di doversi confermare al vertice dopo anni di trionfi: non va dimenticato, infatti, che la squadra italiana è reduce dai trionfi di Londra e di Budapest. Secondo si tratta di un semplice momento di calo fisiologico, perchè lottare sempre per il vertice è faticoso. In più alcuni ragazzi, si veda ad esempio Andrea Cassarà che si è prima separato dal suo storico maestro Massimo Omeri salvo poi tornare ad allenarsi con lui, hanno avuto qualche problema. Senza contare qualche sfortuna capitata qua e là che ha reso amare alcune gare. Tuttavia la squadra è ancora giovane e soprattuto ha grandi doti, pertanto sono abbastanza fiducioso sul pronto ritorno del fioretto maschile italiano in cima al podio.

Capitolo Rio 2016: ci sono novità sulla questione dell’inserimento delle prove a squadre di fioretto femminile e sciabola maschile nel programma olimpico brasiliano?
Purtroppo novità non ce ne sono. Dobbiamo aspettare le decisioni delle prossime riunioni del C.I.O., una delle quali ci sarà il prossimo 22 ottobre nel Principato di Monaco. Tanto noi quanto l’intermo Mondo della scherma ci spera in un ripensamento, perchè davvero la mancata inclusione delle prove a squadre di fioretto femminile e sciabola maschile sarebbe un grande peccato.

Fra l’altro, riprendendo quanto già da lei sostenuto l’anno scorso a Budapest in occasione dei Mondiali, una scelta del genere sarebbe anche una mancanza di rispetto per il lavoro di molti atleti.
Infatti. La perdita sarebbe grave non solo per l’Italia ma per tutta la scherma. Tutti hanno il diritto di poter rappresentare il proprio paese alle Olimpiadi e, soprattutto, la preparazione di un evento come quello a Cinque Cerchi, richiede anni di sacrifici e duro lavoro. Pertanto, l’esclusione di queste gare dal programma rappresenterebbe proprio una mancanza di rispetto a chi lavora per un obiettivo. L’augurio è che il C.I.O. possa fare in tal senso marcia indietro, e qualche seppur minima speranza che ciò accada l’abbiamo ancora…

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Fotografiia di Augusto Bizzi

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