Olga, regina in Russia fra la russe

La Kharlan batte in finale Yana Egoryan e conquista il Grand Prix di Mosca. Podio per Velikaya e Dyachenko. 

 

L’anno scorso non era venuta. Lei, assieme a tutti i suoi connazionali, aveva deciso di boicottare la gara moscovita come segnale dopo i tragici fatti di sangue che vedeva contrapposta la sua Ucraina alla Russia. Quest’anno Olga Kharlan si è tolta la gioia più grossa: vincere a Mosca, mettendo in fila tre atlete russe. Dopo aver battuto, lungo il suo cammino, altre due beniamine del pubblico di casa. Kharlan batte Russia 4-0. Palla al centro e appuntamento sulle stesse pedane fra poco più di un mese per la rivincita, con il Mondo in palio.

Al netto di ogni dietrologia e retorica, difficilmente la due volte campionessa iridata avrebbe potuto immaginare finale migliore per questa ultima tappa di Coppa del Mondo di sciabola femminile. Quarta vittoria stagionale per lei, la diciannovesima in carriera, Europei e Mondiali – rispettivamente cinque e due – esclusi: numeri impressionati, che si aggiornano gara dopo gara, al termine di prestazioni spesso monstre. Chi le si è avvicinata di più oggi è stata la russa Dina Galiakbarova negli ottavi di finale, uscita sconfitta 15-12, ma tutte le altre avversarie han pagato forte dazio: dall’argentina Maria Belen Perez Maurice alla russa Viktoria Kovaleva (battute entrambe 15-6) fino alla greca Vassiliki Vougiouka, che ai quarti di finale alza bandiera bianca addirittura sul 15-4.

L’ennesimo rendez-vous stagionale con Sofya Velikaya (che con il terzo posto di oggi firma l’en plein stagionale di podi in tappe di Coppa del Mondo) è l’antipasto per la finalissima, dove arriva Yana Egorian. La gara di casa deve aver fatto evidentemente bene a lei e alla compagna Ekaterina Dyachenko – terzo posto per lei dopo essere stata sconfitta nel derby proprio dalla Egorian – che salgono sul podio dopo una stagione priva di particolari acuti. Fra le prime otto c’è spazio anche per la già citata Vougiouka, per la francese Cecilia Berder, ma anche per Mariel Zagunis e Jiyeon Kim, con l’americana sorpresa dalla grande seconda frazione di Yana Egorian, vittoriosa in rimonta dopo essere andata a riposo sotto per 5-8, mentre la coreana ha dato vita – con la complicità di Sofya Velikaya – a uno dei match più belli di giornata, combattuto punto su punto e risoltosi a favore della fuoriclasse russa per 15-14.

Poca gloria invece per l’Italia: con gran parte della truppa già decimata dopo le qualificazioni di ieri, fra le quattro ragazze rimaste in gara oggi la migliore è stata Loreta Gulotta, che dopo aver battuto l’atleta di Hong Kong Au e l’azera Sabina Mikina, viene fermata agli ottavi di finale dalla Dyachenko, che nell’assalto precedente aveva fermato Chiara Mormile. Eliminate al primo assalto tanto Caterina Navarria (7-15 contro la polacca Pasternak) quanto Rossella Gregorio. Per lei tanto rammarico: partita fortissimo contro Anna Limbach, al punto di arrivare ad un vantaggio di 6 stoccate sul 10-4, la sciabolatrice campana ha dapprima subito la rimonta della tedesca, quindi è stata sorpassata sul filo di lana dopo essere arrivata a una sola stoccata dalla vittoria. Brava  la Limbach a trovare il guizzo giusto nella lotteria della ventinovesima stoccata.  Un piccolo incidente di percorso quindi per la Gregorio, a cui – possiamo starne certi -Rossella proverà a porre rimedio al più presto. Magari già fra sette giorni a Montreux…

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

 
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