Elisa Di Francisca: «Che gusto vincere!»

Le dichiarazioni a caldo di Elisa Di Francisca al termine della vittoriosa gara di fioretto femminile.

 

Una sigaretta d’ordinanza per smaltire la tensione del post gara e poi via, dritta in mix zone. Raggiante di felicità dopo il quarto titolo europeo appena messo in saccoccia, Elisa Di Francisca esprime ai nostri microfoni tutta la sua gioia tanto per l’ennesimo successo stagionale quanto per la piega più che positiva che sta prendendo la sua stagione

Quarta vittoria di fila in stagione – e terzo oro europeo di fila –  ci hai proprio preso gusto a vincere…
Si, ci ho preso gusto e sono molto felice di aver vinto tante gare, perché per me è importatnte e sono molto concentrata su questo obiettivo

Parlando della finale, sei partita a razzo poi sembrava avessi accusato un po’ di stanchezza, confermi?
Eh si, giusto sembrava (ride, ndr). Si comunque si ero parecchio stanca, quindi ho cercato di metterla sulla voglia di vincere e di non mollare. Fra l’altro con la Korobeynikova ho sempre sofferto, perché è molto alta, fa degli attacconi e ti fa correre per tutta la pedana. Se non sei più che concentrata e messa bene fisicamente, perdi.

Ancora una volta hai battuto Inna Deriglazova in rimonta, ormai sei diventata il suo incubo.
Si, ormai credo mi sogni anche di notte. Probabilmente l’ho traumatizzata dopo lo scorso europeo (da 38-44 a 45-44 nella finale della prova a squadre), lì gliel’ho fatta grossa… Scherzi a parte, per un’atleta è davvero dura subire una rimonta così.

Ma quindi, fra le due russe, quella che soffri di più rimane la Korobeynikova?
In realtà io non le soffro, io soffro più me stessa quando mi si incastra il cervello, perché ho dei momenti in cui si incastra. Anche se ultimamente ho imparato a scastrarlo…

Quarto europeo per te, quanto conta il risultato di oggi aldilà della medaglia?
Tanto, perché è la gara più difficile dell’anno, quella con più assalti, ci sono i gironi che sballano la classifica. Però, più le cose sono difficili più mi piacciono, mi gasano.

Fra l’altro grande passo avanti anche in ottica olimpica.
Si si vero, tutto molto importante, anche la gara a squader. Vero, la qualifica si fa individualmente, ma siamo stanche di farci battere e una medaglia europea è molto importante. Resta solo da ritrovare la giusta complicità e sintonia.

Il fatto che sei arrivata stanca alle finali, implica che non sei ancora al top della tua forma?
Eh, pensa te! (ride, ndr). Comunque no, non sono al top della forma. Non sono felicissima di come ho tirato oggi, non sono riuscita a esprimere la mia scherma. Anche se oggi sono riuscita sempre ad adattarmi alle varie situazioni e cambiare in base a quanto mi trovavo ad affrontare.

Vinci spesso in rimonta, cosa scatta in te quando ti trovi sotto nel punteggio?
Mi piace rimontare, ma non è che lo facci apposta. A un certo punto però scatta la molla, e dico ora basta, è tempo di vincere. A volte è divertente, perché fai credere all’avversaria di poter vincere, ma ripeto non è calcolato.

I derby con le altre azzurre come li vivi?
Sono assalti particolari, sicuramente difficili perché ti conosci a memoria dal momento che ti alleni tutti i giorni assieme. Sia dal punto di vista schermistico che mentale non si hanno segreti l’uno per l’altra, è chiaro che sono molto difficili.

Twitter: agenna85

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 
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