Le stelle di Rio 2016 – Alexey Yakimenko

Il campione russo è alla sua quarta Olimpiade. E, forse, all’occasione giusta per poter provare a fare medaglia.

 

Il tabù del Mondiale lo ha sfatato lo scorso luglio, davanti al pubblico di Mosca, battendo in finale Daryl Homer e artigliando finalmente una medaglia a lungo inseguita ma mai messa in saccoccia. Per Alexey Yakimenko è arrivato il momento di fare pace con la gara Olimpica, che sin qui gli ha regalato poche gioie – l’unica medaglia è stata il bronzo vinto ad Atene – e tante delusioni. Ventunesimo a Pechino, nono a Londra, mentre nelle gare a squadre, due legni amari fra Cina e Gran Bretagna.

Quella brasiliana sarà la sua quarta esperienza olimpica, e chissà che possa essere – per il campione di Barnaul – la volta buona per poter provare a mettere in carniere la medaglia a Cinque Cerchi, dopo tanti trionfi a livello Europeo (ben sei, recordman di vittorie in questa competizione) e in Coppa del Mondo. Gli ultimi due dei quali messi in fila nell’avvio di questa stagione, fra Tbilisi e Budapest, prima che la sua corsa venisse interrotta da Aldo Montano nei quarti di finale del Grand Prix di Boston. Per lui una stagione molto regolare, con due soli veri passi falsi nei diciassettesimi posti maturati a Varsavia e Madrid, e impreziosita dal bronzo di Torun agli ultimi Europei nonché dal titolo Mondiale a squadre vinto a maggio a Rio De Janeiro.

E allora appuntamento al 10 agosto, al giorno in cui i colossi della sciabola maschile si contenderanno il trono. Il ragazzo russo che ama gli sport invernali, è pronto a giocarsi le sue carte. Del resto, il numero uno del ranking è lui, il campione del Mondo in carica pure. Ora non resta che fare uno step in più e sfatare un altro tabù. Forse quello più importante.

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Fotografia Augusto Bizzi
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