A novembre la seconda edizione del Premio Mangiarotti

Il prestigioso concorso internazionale, giunto alla seconda edizione, vuole premiare i giovani dai 18 ai 30 anni che sia siano distinti nello sport. Le candidature vanno fatte pervenire entro il 30 settembre. La premiazione il 24 novembre. L’anno scorso vinse Martina Caironi.

 

Verrà premiato il prossimo 24 novembre, presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo a Milano, il vincitore della seconda edizione del Premio Internazionale Edoardo Mangiarotti, destinato ai giovani di età compresa fra i 18 e i 30 anni che si siano distinti nell’attività sportiva. A chi o direttamente sul campo di gara, o tramite attività editoriali, culturali (letteratura, cinema, teatro, giornali e media), scolastiche etc., abbia contribuito in maniera decisiva alla pratica e alla diffusione dello sport.

Il premio per il vincitore consta in una borsa di studio del valore di 5.000 euro, mentre ulteriori premi del valore di 1000 euro cadauno potranno essere dati a 4 candidati ritenuti meritevoli di menzione. Per poter partecipare occorre inviare la propria candidatura e relativa documentazione entro il 30 settembre prossimo. Tutte le informazioni dettagliate si possono trovare sul sito del concorso (www.premiomangiarotti.org).

L’edizione 2013 fu vinta da Martina Caironi, atleta di punta della nazionale italiana di atletica paralimpica: la sua determinazione e positività, unite a un grande amore per lo sport, le hanno permesso di reagire alla grande dopo il terribile incidente a seguito del quale, a soli diciotto anni, perse una gamba. A Londra 2012 l’oro paralimpico nei 100 metri, a Lione quello iridato nel salto in lungo. Le menzioni di onore invece sono andate a Ana Breatriz Bulcão (fiorettista brasiliana che gira per gli orfanotrofi del suo paese a raccontare la sua storia di riscatto per mezzo della scherma)  Claudia Banchelli (che ha portato il softball nei campi profughi dell’Africa sahariana), Matteo Bonato (creatore di un programma di attività fisica per sieropositivi e malati di Aids)  e Ilaria Stefanini (che oltre a giocare e allenare nel basket, è responsabile del progetto Over the Limits, tramite il quale ragazzi e adulti con disabilità cognitiva e relazionale possono avvicinarsi al gioco della palla a spicchi).

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