Nuova avventura per Hugues Obry, a lui la spada cinese

Il tecnico francese sarà il tecnico della Cina. A lui tanto il settore maschile e femminile. 

 

«Sarà tosta laggiù senza la mia famiglia, ma che sfida e che esperienza che mi attendono!». A parlare è Hugues Obry, la sfida e le esperienze a cui fa riferimento sono quelle delle sua nuova avventura come allenatore. Lasciata la Francia con il bronzo di Gauthier Grumier e il titolo a squadre a Rio, per il tecnico transalpino è infatti tempo di prendere armi e bagagli e fare rotta verso la Cina. Archiviata da poco l’Olimpiade di Rio De Janeiro, il colosso orientale guarda già verso Tokyo 2020, e per puntare al bersaglio grosso in Giappone, si affida a uno dei tecnici più vincenti della spada.

Nei quattro anni in cui è stato in prima persona Commissario Tecnico della spada maschile francese (dal 2008 è stato assitent-coach), ha portato in dote – oltre alle già citate medaglie Olimpiche – fra le altre cose il titolo mondiale individuale di Ulrich Robeiri, quello a squadre sempre nel 2014, senza dimenticare i trionfi in serie in Coppa del Mondo e il due titoli europei individuali firmati da Gauthier Grumier (2015) e Yannick Borel (2016). Risultati che però non hanno permesso un addio sereno fra le parti: un terremoto cominciato l’anno scorso dopo i Mondiali di Mosca con il duro “j’accuse” di Obry ai vertici federali e l’altrettanto dura risposta che hanno minato il rapporto. Che si è protratto fino a Rio, vissuta dallo stesso ct come una sorta di separato in casa, come lui stesso racconta in un’intervista concessa all’Equipe: «Laggiù (a Rio, ndr) ho come avuto la sensazione che i vertici non avessero il desiderio che la spada maschile ottenesse risultati» ha commentato «Ma mi dispiace per loro, perchè ora la frase “Hugues, è meglio se te ne vai” diventa difficile da spiegare… […] Fino a dicembre ho tenuto la porta aperta con la Federazione Francese, dicendo che sarei stato pronto a rimanere se solo mi avessero permesso di fare il mio lavoro, ma non ho ricevuto risposte. Poi sono tornati da me solo dopo la medaglia d’oro. Mi dispiace non abbiano creduto nel mio lavoro e mi abbiano messo in difficoltà fino alla fine».

Ma ora c’è da dimenticare al più presto le polemiche e tuffarsi in una nuova avventura. Alle cure di Obry saranno affidate tanto la squadra maschile quanto quella femminile, succedendo a un altro mago transalpino, ovvero Daniel Levavasseur, il demiurgo fra le altre di Laura Flessel. Il nuovo tecnico non intende lasciare nulla al caso, a partire dall’abbattimento delle barriere linguistiche: «Imparerò il cinese, un traduttore non è sufficente. Per meglio allenare i miei atleti, ho bisogno di parlare direttamente con loro. C’è la necessità di far passare per voce i messaggi, per intonazione della voce».

Riparte da un’ottima base, soprattutto al femminile. Con una squadra relativamente giovane e di grande talento, a partire da Yiwen Sun senza dimenticare l’altra Sun, Yujie, e Anqi Xu. L’obiettivo prefissato dai boss della scherma cinese è quello di arrivare ad almeno un oro alle prossime Olimpiadi. Per farlo si affidano a un tecnico che ha la vittoria nel DNA, voglioso di rilanciarsi in una sfida tanto difficile quanto affascinante. Ma sopratutto voglioso di dimostrare a chi non ha creduto in lui che errore più grave non poteva essere commesso.

Twitter: agenna85

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma
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