Roma, così un’accademia potrà vincere l’autismo

Un nuovo esempio di impegno sociale per la scherma. Da ottobre un aiuto per i giovani pazienti con il Progetto AITA

 

 

Lo sport si trasforma spesso in un mezzo sociale, e la scherma è una delle discipline che si presta maggiormente a questo tipo di esperimento. Il prossimo mese di ottobre nascerà a Roma, presso la parrocchia “Nostra Signora di Coromoto”, in un apposito spazio messo a disposizione dal parroco don Francesco, un’accademia di scherma riservata ai ragazzi affetti da autismo. La frequentazione di questa “scuola” sarà totalmente gratuita e permetterà ai giovani colpiti da questa sindrome di praticare del sano sport.

L’iniziativa sarà completamente finanziata della onlus “Progetto Aita” fondata da Luigi Mazzoneneuropsichiatra dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma: «È un inizio, ho sempre ritenuto che l’aspetto sociale sia cruciale – ha dichiarato infatti il dottor Mazzone all’edizione online del magazine Vita –  Lo step successivo sarà costruire due servizi, uno per i ragazzini ad alto funzionamento e uno per quelli a funzionamento più basso. E ovviamente inserire nei corsi ragazzi normotipi, come già accade nei summer camp dell’Associazione»

Lo stesso Mazzone è un diretto interessato dato che, oltre a essere Maestro di scherma, ha fatto parte della Nazionale italiana partecipando ai recenti Mondiali nelle vesti di mental coach: «La scherma è divertente, e da anni sono convinto che i ragazzi debbano comunque essere impegnati in attività sociali che a loro piacciano. Come tutti gli sport di combattimento ha importanti risvolti metacognitivi: rafforza la percezione dell’altro, insegna a leggere i movimenti dell’avversario, a comprenderne gli stati d’animo e a distinguere i movimenti potenzialmente minacciosi, insegna la strategia» Quanto alle armi che verranno utilizzate è esclusa una possibile pericolosità: «All’inizio le useremo in plastica, poi una volta che i ragazzi avranno imparato che la spada si prende solo dopo aver indossato la maschera non vedo perché no, soprattutto con i ragazzi ad alto funzionamento».

In Italia non esiste un vero e proprio censimento dei pazienti affetti da questa sindrome, tuttavia il fenomeno sembrerebbe in aumento. In proposito ci sono pareri discordanti dovuti anche alla non omogeneità dei calcoli, ma la casistica pare sia orientata a una media di 2,5 casi ogni 1.000 bambini. Negli ultimi tempi sono stati molti gli “esperimenti sociali” a cui si è sottoposta la scherma: in Francia ad esempio, si è deciso di aiutare la riabilitazione delle donne vittime di violenza proprio con questo sport che si sta dimostrando molto attivo nel sociale.

Twitter: alessnob1997

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Fotografia di Augusto Bizzi per Federscherma

 

 
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2 thoughts on “Roma, così un’accademia potrà vincere l’autismo

  1. Bene , (:
    Vero che la scherma va verso il Sociale..saranno ormai più di venticinque anni… A riguardo invito gli interessati di settore a prendere visione del sito http://www.aipps.eu specifico per gli argomenti di psicologia clinica dello sport e delle sue applicazioni virtuose ( specialmente nella scherma)

    Giovanni Lodetti

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