Sciabola femminile, la guida alla stagione 2017/2018

Temi, protagoniste e calendario della nuova stagione di sciabola femminile che scatta nel fine settimana da Orleans.

 

 

Nel fine settimana, con il classico vernissage di Orleans, scatta la nuova stagione di Coppa del Mondo della sciabola femminile. La meta finale è Wuxi, noi di Pianeta Scherma siamo pronti a raccontarvi tutta la stagione.

La stagione 2016/2017 in pillole

  • A Lipsia è arrivata la seconda medaglia iridata individuale per Irene Vecchi: come quattro anni prima a Budapest, la livornese centra il terzo posto.
  • Alla sua stagione di debutto come sciabolatrice, Arianna Errigo ha centrato per due volte gli ottavi di finale: la prima volt al Grand Prix di Cancun, la seconda volta a Yangzhou.
  • Quella scorsa è stata la miglior stagione sin qui disputata da Martina Criscio, a podio in tre occasioni fra New York, Pechino e Seul, gara quest’ultima con punteggio maggiorato in quanto Grand Prix.
  • Soltanto in un’occasione, a New York dove ha chiuso al sesto posto, il quartetto azzurro ha mancato il podio: per il resto il bilancio parla di quattro vittorie e due terzi posti. Una stagione da autentiche dominatrici, culminata con il doppio trionfo a Europei e Mondiali.
  • Sono bastate quattro gare, dopo nove mesi di stop per operazione alla spalla, a Olga Kharlan per prendersi la vittoria numero 23 in Coppa del Mondo e, soprattutto, il terzo Mondiale dopo quelli datati 2014 e 2015.
  • Ben tre le atlete che hanno festeggiato la prima vittoria in carriera in Coppa del Mondo: Manon Brunet (per le centro in due occasioni, a Orleans e a Yangzhou), Anna Marton (ad Atene) e Charlotte Lembach (a Mosca).
  • Con il bronzo centrato a Lipsia, Azza Besbes diventa la terza donna tunisina dopo sua sorella Sarra (spada femminile, Mosca 2015) e Ines Boubakri (fioretto femminile, Kazan 2014) a vincere una medaglia in un Mondiale di scherma. Una medaglia dal sapore molto particolare la sua, che le ha permesso di scacciare i fantasmi di tanti podi sfuggiti all’ultima stoccata.
  • La vittoria della georgiana Theodora Kakhiani nella prova individuale degli Europei di Tbilisi è stata senza dubbio la sorpresa della stagione. Quando si dice “sfruttare il fattore campo”.

Il ranking (Top 16)

In testa alla classifica c’è l’ungherese Anna Marton, che comanda davanti a Cecilia Berder e all’oro di Londra 2012 Kim Jiyeon. Manon Brunet e Yana Egorian chiudono la top five. Quattro le azzurre nella top 16: la migliore è Irene Vecchi, settima, quindi Rossella Gregorio al nono posto. Undicesima e dodicesima rispettivamente Martina Criscio e Loreta Gulotta.

1 197 MARTON Anna
2 183 BERDER Cecilia
3 181 KIM Jiyeon
4 158 BRUNET Manon
5 148 EGORIAN Yana
6 136 KHARLAN Olga
7 133 VECCHI Irene
8 127 LEMBACH Charlotte
9 127 GREGORIO Rossella
10 119 BESBES Azza
11 97 CRISCIO Martina
12 91 GULOTTA Loreta
13 87 PASCU Bianca
14 86 BALZER Sara
15 86 EMURA Misaki
16 80 AOKI Chika

Il calendario 

  • 27-29 ottobre 2017 – Orleans (individuale/squadre)
  • 17-19 novembre 2017 – St. Niklaas (individuale/squadre)
  • 15-17 dicembre 2017 – Cancun (Grand Prix)
  • 26-28 gennaio 2018 – Baltimora (individuale/squadre)
  • 16-18 marzo 2018 – Atene (individuale/squadre)
  • 30 marzo – 1 aprile 2018 – Seul (Grand Prix)
  • 11-13 maggio 2018 – Tunisi (individuale/squadre)
  • 01-03 giugno 2018 – Mosca (Grand Prix)

I temi della stagione

Irene Vecchi 2.0 – Lasciare Livorno per andare a vivere a Roma e lavorare con Andrea Aquili a Frascati. Conoscendo l’amore viscerale che la lega alla sua terra, viene facile immaginare quanto sia stato difficile prendere questa decisione. Che però ha pagato dividendi importanti: tante belle prestazioni, il ritorno sul podio in Coppa del Mondo, il bronzo Mondiale, un ruolo decisivo nelle fortune e nei trionfi della squadra. C’è una nuova stagione alle porte e noi siamo pronti che Irene ci farà divertire anche quest’anno.

Sciabol-Ary, atto secondo – Dopo aver fatto vedere alcune buone cose al suo primo anno in Coppa del Mondo di sciabola, Arianna Errigo rilancia anche quest’anno la sua doppia sfida. Riparte dall’esperienza acquisita nella passata stagione, ma anche e soprattutto dal secondo posto conquistato nella prova Open di Ancona a inizio mese, maturato fra l’altro battendo Loreta Gulotta in semifinale prima di arrendersi a Rossella Gregorio. I primi test internazionali con le big della specialità daranno altre indicazioni di un’annata che potrebbe essere cruciale per capire se il pensiero stupendo della doppia qualificazione Olimpica in entrambe le armi possa tramutarsi in realtà.

 

Continuare la scalata – Il clic giusto, nella testa di Martina Criscio, è scattato con la vittoria del titolo nazionale nel 2016. Da lì, per la foggiana, è stato un crescendo di prestazioni, che l’hanno portata in tre occasioni sul podio. Tre terzi posti per lei, una serie iniziata a New York e proseguita con l’uno-due asiatico fra Cina e Corea. Riparte da qui, Martina, e da qui proverà a limare quei dettagli che le possano permettere di fare – per dirla con il titolo di una leggendaria canzone dei Madness – un passo in avanti e scalare altre posizioni fino al gradino più alto.

Le donne da battereCampionesse d’Europa, campionesse del Mondo, la vittoria nella classifica finale di Coppa del Mondo: non c’è dubbio, le donne da battere sono loro, le sciabolatrici azzurre. Che ripartono con tante certezze, a partire dal perfetto affiatamento del “telaio base” composto da Irene Vecchi, Loreta Gulotta e Rossella Gregorio su cui si è ottimamente innestata Martina Criscio. A ciò si aggiunge la presenza di elementi pronti a dare il loro contributo in caso di emergenza; come Sofia Ciaraglia, che tanto ad Atene quanto a Tunisi ha risposto presente quando chiamata in causa.

Altre azzurre – Rebecca Gargano, Caterina Navarria, Sofia Ciaraglia, Martina Petraglia, Michela Battiston, Chiara Mormile, Camilla Fondi, Benedetta Baldini

Obiettivo Tokyo, fra sogno e ossessione – Il primo pensiero, una volta messo in bacheca il terzo Mondiale, è corso immediatamente a Tokyo. E poco deve importare, a Olga Kharlan, che a quella gara mancano ancora tre anni: a solleticare la mente della fuoriclasse ucraina c’è un solo pensiero, quell’oro olimpico individuale sfuggitole ancora di mano a Rio. Un po’ sogno, un po’ ossessione. Forse farebbe bene a chiedere parere in merito a chi, sulla dicotomia sogno/ossessione costruì uno dei più grandi successi della sua carriera. Altro sport, vero, ma la leggerezza dei sogni interisti ebbe la meglio sull’ossessione di rimonta barcellonisti, e il resto è storia nota. Tornando alla scherma e all’attualità, in attesa di potersi misurare sulle pedane giapponesi la Kharlan è pronta ad affrontare nuove sfide e ad aggiornare i suoi numeri record fatti di 23 vittorie e 43 podi complessivi in Coppa del Mondo. Un biglietto da visita niente male per entrare in quella che dovrebbe essere l’età della completa maturità agonistica.

Grandi ritorni – Sofya Velikaya, Julia Gavrilova, e chissà, Mariel Zagunis. Dopo la gioia della maternità, per le campionesse della old school della sciabola è tempo di tornare in pedana. Facilmente le rivedremo a stagione inoltrata, con tanta curiosità. Certi che, una volta smaltite le inevitabili ruggini del lungo stop, torneranno a deliziarci in pedana con  i loro colpi di classe e riaccendere la sfida con le più giovani pretendenti al trono che scalpitano da dietro.

Una nuova generazione di campionesse – L’anno scorso, in sede di presentazione della stagione immediatamente post Olimpica, avevamo indicato in Manon Brunet e Anna Marton le possibili protagoniste e puntato sul fatto che fosse arrivato il momento giusto per loro di prendersi la scena come talento comanda. Missione perfettamente riuscita ad entrambe, con la francese che in due occasioni ha centrato la vittoria (indimenticabile la prima, in casa, a Orleans), mentre ancora meglio ha fatto l’ungherese; che non solo ha brindato al primo successo in carriera (Atene), ma anche e soprattutto ha chiuso l’annata in testa al ranking, intascandosi la Coppa del Mondo grazie a una stagione di grande regolarità in cui è salita per ben quattro volte sul podio, con una vittoria e tre secondi posti.

Una “millenial” fra le grandi – Fuori categoria per le Cadette, dominante fra le Under 20, perfettamente a suo agio fra le “grandi”, al punto da prendersi al suo primo Europeo una bellissima medaglia di bronzo. Ma non solo, perché nell’arco di tutta la stagione Liza Pusztai ha tenuto un rendimento di altissimo livello, soprattutto considerato il fatto che la sua carta d’identità, alla voce data di nascita, recita 11/05/2001. Duemilaeuno. A Orleans, al suo primo assaggio di Coppa del Mondo senior, si è fermata a una stoccata dalla finale a otto, e nelle altre uscite (New York, Tunisi e Mosca) ha sempre centrato la qualificazione al tabellone principale, mancando soltanto nella tappa statunitense l’approdo al tabellone delle 32. Per lei anche l’ingresso in quartetto per le gare a suqadre e un biglietto per Lipsia dove, manco a dirlo, ha centrato il pass per il main draw e passato il primo sbarramento prima di venir battuta da Manon Brunet. Senza dubbio una da tenere d’occhio, per questa stagione e, molto facilmente, per molti anni a venire.

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Fotografia Augusto Bizzi/Fie

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